NOTIZIARIO N. 46– 18 dicembre 2024
INDICE
1.3 LA RICETTA DELLA SETTIMANA.
2.1 SPETTACOLO “I CAPULETI E I MONTECCHI”- TEATRO SOCIALE 19.1.2025
2.2 TESSERAMENTO ASSOCIATIVO ANNO 2025 E CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’
2.3 ANCHE I PANNELLI IN BRAILLE E OPERE TATTILI AL MUSEO DELLA SETA
2.4 MOSTRA “L’ANTICO EGITTO”
2.5 INIZIATIVA SUPERMERCATI MD
2.6 CONFEZIONI NATALIZIE DI CIOCCOLATO ICAM
3.1 GIORNATA REGIONALE PER LA PREVENZIONE DELLA CECITA’ E LA RIABILITAZIONE VISIVA
- FUORI PROVICIA
- ARENA PER TUTTI 2025 – NOTIZIA DALL’ UICI DI BRESCIA
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- CAFFE’ LETTERARIO TUTTI I GIOVEDI’ ALLE ORE 17 – UICI MANTOVA
7.1 AGGIORNAMENTO CATALOGO LIBRO PARLATO NOVEMBRE 2024
7.2 DUE NUOVE OPERE: “GRAN TOUR IN BICICLETTA TRA IL LARIO E LE ALPI” e ANCHE LA VITTIMA PUO’ UCCIDERE
8.1 INVITO AL 29° WEBINAR SULLE POESIE E SULLA MAGIA DI HARRY POTTER – 18.12.24 ORE 21
8.2 BANDO BORSE DI STUDIO IN MEMORIA DI MONS. GILARDI EDIZIONE 2024 BANDO DI CONCORSO PER GIOVANI IPOVEDENTI E NON VEDENTI
9.1 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 1.12.24 – CRONACA - LOCATELLI NEGLI USA CON IL DON COMASCO
9.2 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 15/12/2024 - CRONACA – DUEMILA ANNI DI COMO – LA SCULTURA DI SOMAINI TORNA AI SUOI SPLENDORI
9.3 ARTICOLO TRATTTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 15/12/2024 – IL LARIO COME ICONA – SEI SECOLI DI IMMAGINI
9.4 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 15/12/2024 – QUELL’URLO DELL’UOMO CHE NESSUNO ASCOLTA
9.5 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 17/12/2024 – DIOGENE – QUANDO IL CORO CANTO’ TRA I MATTI – CHE LEZIONE DA QUELLA BARAONDA
FINE INDICE
1 *** ANGOLO DEL PRESIDENTE - IL SALUTO.
Carissime e carissimi,
la nostra giornata del cieco festa di Santa Lucia di domenica 15 dicembre, ricca di tanti bei momenti divertenti ed emozionanti, è trascorsa con tanti soci, amici e autorità che hanno avuto per noi parole ed impegni particolarmente gratificanti. Nell’avvicinarci alle festività natalizie, ricordo che gli uffici sezionali rimarranno chiusi al pubblico da martedì 24 dicembre, a lunedì 6 gennaio compresi, e riapriranno regolarmente il 7 gennaio 2025. In tale periodo, verranno sospesi i servizi.
Presso la sezione, sono ancora disponibili gli ultimi astucci di cioccolata natalizia personalizzata, ottima quale idea regalo solidale, prenotate e ritirate i vostri entro lunedì 23 dicembre, e diffondete l’iniziativa ad amici e conoscenti.
Ricordo che sono disponibili i bollini per l’aggiornamento tessera 2025 e che possono diventare soci, anche le persone vedenti che, facendone opportuna richiesta con medesimo versamento di quota, condividono i nostri scopi ed attività, aiutateci ad ampliare ed arricchire di energia positiva la nostra compagine per essere sempre più utili nel tessuto sociale.
Utilizzando questa filastrocca di Gianni Rodari, porgo a tutti voi e alle vostre famiglie i migliori auguri di buone feste e di un felice 2025.
Claudio
Natale nel Cuore
Apritemi, per favore,
la finestra del salotto:
sono un povero passerotto
che ha freddo fino al cuore.
Vi ho visti che piantavate
in un angolo del tinello
quel meraviglioso alberello
dalle foglie incantate:
ogni ramo si curva al peso
di un frutto sconosciuto,
e su ogni ramo ho veduto
una stella col lume acceso.
Vi spiavo dal davanzale
piuma a piuma intirizzito:
ma adesso l’avete finito,
l’albero di Natale.
Adesso è tutto a posto:
fatemi dunque entrare,
il mio nido potrei fare
sul ramo più nascosto.
Non vi darei tanta noia,
sono un passero per benino.
E per il vostro bambino
pensate domani che gioia
trovare tra i doni
dietro una mezzaluna di latta,
fra la neve d’ovatta
e la rugiada di vetro,
trovare un passero vero
con un cuore vero nel petto
che guarda dal suo nidetto
con il vivo occhio nero,
una viva creatura
che vuol essere scaldata,
che ha bisogno d’essere amata,
che ha freddo, fame, paura…
I bambini sono tutti buoni,
e andremo d’accordo, perché
chiedo così poco per me
di tutti i loro doni:
un cantuccio di torrone
per appuntirci il becco,
il biscotto più secco,
la crosta del panettone…
Che tenero frullo d’ali
in cambio vi posso dare!
Lasciatemi volare
sull’albero di Natale
GIANNI RODARI
1.1*** FRASE DELLA SETTIMANA.
UNA MATTINA ORDINARIA, UNA UMILIAZIONE INASPETTATA
Era un martedì qualunque. La fila della banca era piena di persone impazienti, con lo sguardo fisso all’orologio. Tra loro c'era nonna Elena, una donna di 78 anni con il volto segnato dagli anni e un bastone a sostenere il suo corpo, ma mai il suo spirito.
Con passi lenti e un busta logora tra le mani, conteneva i suoi risparmi, la sua pensione. Una vita di sacrifici come sarta per crescere da sola tre figli dopo la morte del marito. Finalmente giunta al bancone, la cassiera, una giovane impaziente, non alzò neppure lo sguardo:
– “Signora, non ha qualcuno che possa fare queste cose per lei?” – disse con tono scocciato.
Nella fila qualcuno ridacchiò. Ma Elena, senza farsi intimidire, rispose con calma:
– “No, cara. Posso ancora fare le cose da sola.”
La cassiera, con un sorrisetto sprezzante, prese i soldi e aggiunse:
– “La prossima volta porti banconote più pulite. Questi soldi sembrano usciti da sotto un materasso.”
La nonna, umiliata, sentì gli occhi di tutti addosso. Ma non abbassò lo sguardo.
UN SILENZIO CHE PARLA E UNA LEZIONE CHE ARRIVA
Elena prese un respiro profondo, poi alzò il capo:
– “Questi soldi, per quanto rovinati, rappresentano il frutto di notti di lavoro e sacrifici. Non hai il diritto di giudicarli.”
Un silenzio cadde nella sala. Tutti smisero di ridere. Proprio in quel momento entrò un uomo distinto, in giacca e cravatta. Era il direttore della banca, il signor Luigi. Vide Elena e il suo viso cambiò immediatamente.
– “Nonna Elena?!” – disse con sorpresa e rispetto.
La cassiera rimase di sasso. Luigi si avvicinò rapidamente:
– “Signora Elena, è un onore averla qui! Mi segua, la prego.”
Tutti si guardarono intorno increduli. Chi era quella donna che il direttore trattava con tanta reverenza?
IL PASSATO CHE NESSUNO CONOSCEVA
Nell’ufficio del direttore, Luigi offrì un posto a sedere a Elena. La cassiera fu invitata a seguirli.
– “Sai chi è questa signora?” – chiese Luigi alla giovane, che scosse la testa.
E così il direttore iniziò a raccontare:
– “Negli anni ’70, quando il nostro quartiere era in ginocchio, la signora Elena organizzò un gruppo di sarte per creare una cooperativa. Grazie a lei, decine di famiglie riuscirono a sopravvivere. E non solo: fu una delle principali donatrici anonime per la costruzione del nostro ospedale.”
La cassiera, rossa di vergogna, non sapeva cosa dire. Elena, invece, con un sorriso umile, aggiunse:
– “Non ho fatto niente di speciale. Ho solo fatto quello che potevo.”
Ma Luigi non era d’accordo:
– “Ed è proprio questo che la rende speciale, signora Elena.”
UN INSEGNAMENTO INESTIMABILE
Luigi accompagnò Elena fuori dall’ufficio. Nella sala d’attesa, le persone che avevano assistito alla scena cominciarono ad applaudire timidamente.
La cassiera si avvicinò a Elena, visibilmente commossa:
– “Mi scusi tanto, signora. Non avevo idea di chi fosse.”
Elena la guardò negli occhi e rispose con dolcezza:
– “Cara, non devi sapere chi è una persona per trattarla con rispetto. Ogni essere umano merita dignità, indipendentemente dalla sua storia o dal suo aspetto.”
Quelle parole risuonarono nella sala come un’eco potente, lasciando un segno in tutti i presenti.
UN LEGAME CHE RESTA
Quella sera, mentre Elena sorseggiava una tazza di tè, rifletté sull’accaduto. Non cercava riconoscimenti, ma capì che le sue azioni avevano lasciato un’eredità invisibile.
Nel frattempo, la cassiera Daniela non dimenticò mai quella lezione. Da quel giorno, trattò ogni cliente con rispetto e gentilezza, pensando a nonna Elena.
La storia di quella mattina in banca non si fermò lì. Divenne una testimonianza di umiltà e grandezza, un esempio di come piccoli gesti fatti con amore possano cambiare il mondo.
Perché la vera ricchezza non sta nei soldi, ma nel cuore. ❤️
1.2*** ANGOLO DEL BUON UMORE.
LA STORIA DEL PUNGITOPO
Era dicembre, la gente se ne stava in casa al calduccio perché il freddo era intenso e le strade erano tutte coperte di neve e di ghiaccio.
Un topolino in mezzo alla campagna tremava e batteva i suoi dentini. Egli, sorpreso dalla tormenta, non era riuscito a raggiungere in tempo il suo rifugio. Si sentiva perduto e non sapeva come fare per non morire assiderato. All’improvviso, tra l’ammasso di neve, notò in lontananza un arbusto verde. Il topino si sentì in salvo e si mise a correre in quella direzione. Prima di rifugiarsi tra i rami di quella pianta la salutò e poi le chiese ospitalità. Il cespuglio gli disse di non aver nulla in contrario ad accoglierlo, ma era giusto che sapesse subito che le sue foglie erano spinose per proteggersi dagli attacchi dei ruminanti.
"Se vuoi accomodati pure tra i miei rami! Io ho fatto il mio dovere ad avvisarti del pericolo a cui stai andando incontro." Sottolineò la pianta.
Il topolino ci pensò un po’, ma, non avendo alternative per sopravvivere alla tormenta, si infilò con cautela tra i rami dell’arbusto.
Pensò tra sé:" Meglio qualche puntura che morire stecchito tra la neve!"
Ad un tratto si alzò un vento gelido impetuoso ed il topino per non essere trasportato via nel suo vortice si aggrappò con forza con le sue zampette ad una foglia dell’arbusto dimenticando le spine.
" Ahi! Ahi! Che dolore." Urlò il povero topino.
Le spine lo pungevano e piccole gocce del suo sangue si posarono tra i rami della pianta. La notte freddissima gelò quelle gocce e le trasformò in rosse palline di ghiaccio. Al chiarore della luna esse brillavano come rubini. L’arbusto con quelle palline rosse era veramente bello ed elegante. Ringraziò il topolino di avergli fatto quel dono bellissimo. La pianta, però, aveva paura di perdere quelle palline una volta che l’aria si fosse riscaldata ed il gelo scomparso, così si rivolse alla regina delle piante e le chiese di lasciargliele per sempre. Il suo desiderio fu esaudito e, toccandola con la sua bacchetta magica, disse solennemente:
"Io voglio premiarti perché sei stata generosa, buona e sincera con il topino e meriti un bel regalo per il Natale ormai vicino. D’ora in poi avrai anche tu, come tutti gli alberi, fiori e frutti e non solo foglie spinose.
Per ricordare a tutti che i tuoi frutti rossi sono nati dal sangue del topolino sarai chiamata col nome di Pungitopo".
La pianta commossa, ringraziò ripetutamente la regina buona mentre scompariva dalla sua vista. Il pungitopo pensò tra sé che è sempre meglio, a questo mondo, essere buoni, perché dal bene nasce sempre altro bene.
La piantina, ammirandosi, rimase stupita per la bellezza acquistata con quelle bacche rosse che l’adornavano. Da allora, ogni Natale, la sua felicità è grande e completa, quando le persone con i suoi rametti, abbelliscono le loro case. Da quel giorno, infatti, diventò una pianta ornamentale natalizia che ognuno vuole avere nella propria casa perché porta fortuna ed è beneaugurante.....
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- LA RICETTA DELLA SETTIMANA –
ALBERO DI NATALE
Ingredienti:
- 2 rotoli Pasta Sfoglia
- 200 gProsciutto cotto
- 200 gEdamer
- Olive nere
- Latte o uovo per spennellare
Stendete il primo rotolo di pasta sfoglia e mettete sopra metà delle fette di prosciutto cotto. Mettete sopra al prosciutto anche le fette di formaggio e arrotolate dal lato lungo. Ripetete l’operazione anche con il secondo rotolo di pasta sfoglia e sigillate bene i bordi di tutti e due i rotoli.
Tagliate i rotoli con un coltello affilato in modo che vengano di due dita circa.
Cercate di farli il più possibile uguali.
Prendete un tegame con carta forno e mettete le girelle rivolte verso l’alto 5 nella parte bassa poi sopra 4 girelle poi 3 girelle, 2 e infine una girella.
Se avete tagliato come me i rotoli dovrebbero avanzarvi 4 pezzi.
Uno usatelo per fare il tronco dell’albero, gli altri tre cuoceteli insieme all’albero e utilizzateli come regali da mettere sotto.
Spennellate con uovo sbattuto o latte , mettete qualche oliva sopra all’albero in modo da simulare le palline e cuocete l’albero di girelle in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti circa fino a che la sfoglia risulterà cotta e dorata. Sfornate l’albero, attendete qualche minuto e poi portatelo in tavola
2.*** LA NOSTRA SEZIONE
2.1. SPETTACOLO “I CAPULETI E I MONTECCHI”- TEATRO SOCIALE 19.1.2025
Prima di lasciarci per le tanto attese, e meritate, vacanze natalizie, vi ricordo l’appuntamento con OPEN, del prossimo 19 gennaio con: I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini.
Lo spettacolo sarà preceduto da un percorso multisensoriale tematico alla scoperta del dietro le quinte e dei segreti dello spettacolo, che sarà accompagnato dal servizio di audio introduzione e audio descrizione e dai sopratitoli dal vivo in lingua italiana. Inoltre, verrà condiviso un video inclusivo, con voce narrante e audiodescrizione, di presentazione e introduzione allo spettacolo.
Riportiamo a seguire gli appuntamenti a cui, previa prenotazione, sarà possibile aderire:
* Sala Bianca del Teatro Sociale di Como: domenica 12 gennaio 2025
ore 11.00
ASPETTANDO… I CAPULETI E I MONTECCHI
A cura di Fabio Larovere
* Teatro Sociale di Como: domenica 19 gennaio 2025
ore 13.30
PERCORSO MULTISENSORIALE alla scoperta di I Capuleti e i Montecchi
Per le persone sorde è previsto il servizio di interpretazione in LIS, se richiesto.
ore 15.30
SPETTACOLO con audio descrizione e sopratitoli in italiano
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione agli spettacoli e ai percorsi del progetto OPEN è proposta al pubblico cieco/ipovedente e sordo/ipoudente, con i rispettivi accompagnatori: i signori ospiti avranno diritto a due biglietti, uno omaggio e uno scontato a 15€.
Le prenotazioni possono essere effettuate telefonando alla nostra sezione entro venerdì 10 gennaio.
Per la partecipazione all’incontro del 12 gennaio non è necessaria la prenotazione. L’evento è gratuito con apertura ingresso ore 10.30, fino ad esaurimento posti.
2.2 TESSERAMENTO ASSOCIATIVO ANNO 2025 E CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’
Invitiamo tutti i nostri soci a rinnovare con convinzione l’adesione alla nostra Associazione e preghiamo chi non avesse ancora provveduto a pagare la quota sociale 2024 e a ritirare presso la sede la nuova tessera associativa. La quota sociale per il 2025 è invariata ed è di euro 49,58. Sottoscrivendo la delega in modo definitivo presso il nostro ufficio, non solo si evita il disturbo di recarsi in sezione o presso l'ufficio postale per effettuare il versamento, ma il prelievo, fatto alla fonte sull'indennità o sulla pensione, risulta in realtà di una trattenuta di soli euro 4,13 al mese. La quota può essere già versata in contanti, recandosi di persona presso la sede, oppure dal mese di gennaio 2025 con bonifico bancario IT63 J030 6909 6061 0000 0128 283 Banca Intesa San Paolo S.p.a. sede di Como intestato a UNIONE ITALIANA CIECHI COMO.
CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ REGIONALE ANNO 2025
Riproponiamo la raccolta fondi sotto forma di un contributo personale di solidarietà. Dal 2012 il Consiglio Regionale Lombardo UICI ha deciso di chiedere a tutti i Soci un contributo di solidarietà di euro 5,00 o somme maggiori, al fine di conseguire i seguenti obiettivi: l’ istituzione di un fondo presso le singole Sezioni Provinciali per poter far fronte alle emergenze locali e di un fondo di solidarietà regionale per sostenere le Sezioni maggiormente in difficoltà.
In sostanza, ciascun socio, oltre alla quota associativa, può versare alla propria Sezione un contributo di solidarietà di euro 5,00 o somme maggiori; il 50 per cento verrà trattenuto dalla Sezione per la costituzione di un proprio fondo di emergenza mentre per il restante 50 per cento verrà versato sul fondo sociale istituito presso il Consiglio Regionale Lombardo UICI.
2.3 ANCHE I PANNELLI IN BRAILLE E OPERE TATTILI AL MUSEO DELLA SETA DI COMO – TRATTO DA SUPERANDO
Il Museo della Seta di Como, che dal 1990 preserva e valorizza la tradizione tessile comasca, presenterà presso la propria sede, dal 30 novembre al 31 gennaio del nuovo anno, la mostra personale di “fiber art” dell’artista Mimmo Totaro, intitolata “La Dimensione Nascosta – Oltre la Forma”, che prevede anche l’integrazione con pannelli in Braille e una sezione di opere tattili dedicata ai visitatori e alle visitatrici con disabilità visiva.
“Fili da stendere stuccati e sabbia”, una delle opere di Mimmo Totaro che saranno in mostra al Museo della Seta di Como
Il Museo della Seta di Como, che dal 1990 preserva e valorizza la tradizione tessile comasca e da tempo realizza autonomamente mostre con il supporto critico di curatori, presenterà presso la propria sede, dal 30 novembre al 31 gennaio del nuovo anno, la mostra personale di fiber art dell’artista Mimmo Totaro, intitolata La Dimensione Nascosta – Oltre la Forma.
Organizzato e curato in collaborazione con il critico d’arte Luigi Cavadini, il percorso espositivo prevede anche l’integrazione di pannelli in Braille e di una sezione di opere tattili dedicata ai visitatori e alle visitatrici con disabilità visiva, «modalità di fruizione inclusiva – spiegano dal Museo – che riflette il nostro impegno per l’accessibilità, stimolando un’esperienza immersiva che invita il pubblico a interagire con le opere attraverso più canali sensoriali». (S.B.)
Al seguente link è disponibile un testo di ampio approfondimento sui contenuti della mostra:
https://www.superando.it/files/2024/11/totaro-museo-seta-como.pdf
Per altre informazioni:
Paola Carlotti
paola.carlotti@ellecistudio.it
2.4 MOSTRA “L’ANTICO EGITTO”
Presso la Biblioteca comunale G. Pontiggia di Erba, via Joriati 6 – Erba è visitabile la Mostra “L’Antico Egitto” aperta fino al 15/06/2025, organizzata da Istituto Comprensivo G. Puecher di Erba; Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS – APS, Sezione territoriale di Como; Associazione Agorà Incontri Culturali Albatesi aps; Rotary Erba Laghi; RotarAct Erba Laghi.INFORMAZIONI“INCONTRI.
Orari di apertura:● Lunedì: Chiuso● Martedì: 09:00-12:00 / 14:00-18:30● Mercoledì: 14:00-18:30● Giovedì: 09:00-12:00 / 14:00-18:30● Venerdì: 14:00-18:30● Sabato: 14:00-18:00. Ingresso libero e gratuito. Per i gruppi e le scolaresche richiesta la prenotazione.
Contatti: museoerba@comune.erba.co.it tel. 031.3355341.
2.5 SOSTIENICI FACENDO LA SPESA AI SUPERMERCATI MD
Con la tua spesa puoi aiutare l’UICI di Como. Insieme possiamo fare arrivare un segnale di fiducia a milioni di persone. Perché donare è alimentare speranza. Con almeno 30 € di spesa, scarica dall’App store e apri l'app MD, nella sezione Goodify, scansiona il QRcode benefico che trovi alla fine dello scontrino della tua spesa, seleziona UICI di Como alla quale destinare la donazione.
Per ogni scontrino scansionato MD donerà 1 € alla tua associazione del cuore. Grazie per la scelta e la fiducia, partecipa e diffondi!
2.6 CONFEZIONI NATALIZIE DI CIOCCOLATO ICAM
Per i golosi e amanti della cioccolata, in modo particolare di quella fondente, comunichiamo che presso i nostri uffici sono ancora disponibili le gustose tavolette della ICAM. Anche per un colorato regalo di Natale a parenti e amici, tenete in considerazione l’idea e passate in sezione per il ritiro. Dato il notevole aumento del costo del cacao, quest’anno il prezzo è di €. 12 a confezione.
- *** UNO SGUARDO AL REGIONALE.
3.1 GIORNATA REGIONALE PER LA PREVENZIONE DELLA CECITA’ E LA RIABILITAZIONE VISIVA
Il Consiglio Regionale Lombardo UICI organizza, anche quest’anno, la “Giornata Regionale per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva”, che si terrà tradizionalmente nel mese di dicembre. Si tratta di un momento speciale per sensibilizzare e informare sui temi della disabilità visiva e delle sfide quotidiane che affrontano le persone con difficoltà visive.
Come di consueto, sarà abbinata una campagna di raccolta fondi con le nostre deliziose tavolette di cioccolato personalizzato UICI, perfette per un dolce pensiero natalizio o per coccolarsi con gusto.
Ogni confezione contiene 4 tavolette da 100g della LINEA VANINI BAGUA di Icam, nei seguenti gusti:
- Fondente 70%
- Fondente 74% con granella di cacao
- Fondente 62% gusto amaretto
- Fondente 62% gusto pera e cannella
A causa dell’aumento del costo del cacao, il contributo per ogni confezione quest'anno è di 12 euro. Se desideri sostenere le nostre attività, puoi già da ora prenotare il numero di confezioni che desideri presso la nostra sezione.
Il tuo supporto è fondamentale per realizzare iniziative sezionali di prevenzione e riabilitazione visiva che fanno davvero la differenza. Grazie di cuore per la tua sensibilità!
4.*** ULTIME CIRCOLARI SEDE CENTRALE.
4.1 CIRCOLARE N. 94 - OGGETTO: RUBRICA DI SLASHRADIO: CHIEDI AL PRESIDENTE
4.2 CIRCOLARE N. 95 - DECRETO n. 1641/2024 del 12.12. 2024 “APPROVAZIONE DELLE DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI TRA ENTI E OPERATORI VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE”
5.*** UNO SGUARDO AL NAZIONALE.
6*** FUORI PROVINCIA
6.1 ARENA PER TUTTI 2025 – NOTIZIA DALL’ UICI DI BRESCIA
Arena per Tutti 2025
La nuova edizione del progetto Arena per Tutti per il 2025.
In occasione del 102° Arena di Verona Opera Festival, per 26 serate la Fondazione Arena di Verona mette a disposizione 100 posti a sera per le persone con disabilità sensoriale e intellettiva e ai loro accompagnatori. Durante queste serate c’è la possibilità di seguire lo spettacolo da posti nelle prime file della platea, usufruendo di servizi dedicati: audio descrizione dal vivo in italiano, inglese e tedesco, sottotitoli per persone sorde in italiano, inglese e tedesco, materiali in linguaggio facile da leggere in italiano, inglese e tedesco.
Le quattro opere scelte per il progetto, coordinato dalla Professoressa Elena Di Giovanni con il supporto della Professoressa Francesca Raffi dell’Università di Macerata, sono: Nabucco (in una nuova produzione di Stefano Poda), Aida (nell’allestimento debuttato nel 2023 dello stesso Stefano Poda), Carmen (con la storica regia di Franco Zeffirelli), e La Traviata (nella versione di Hugo de Hana).
16 delle 26 giornate dedicate di Arena per Tutti prevedono percorsi multisensoriali all’interno dell’Arena e altre attività inclusive, in via di definizione. Queste attività, che precedono gli spettacoli, sono completamente gratuite ed è necessaria la prenotazione online.
Per prepararsi al meglio agli spettacoli, saranno disponibili dai primi mesi del 2025 i trailer accessibili per le quattro opere, in italiano, inglese e tedesco, le schede digitali accessibili che spiegano gli spettacoli attraverso testi e immagini (con audio descrizione e traduzione in lingua dei segni italiana e internazionale), le schede in linguaggio Easy to Read.
Per scoprire le date e prenotare spettacoli e laboratori, visitate Arena per tutti: calendario 2025 al link https://www.arena.it/arena-opera-festival/arena-per-tutti/
Per la prenotazione è necessario compilare il Modulo prenotazione “Arena per tutti” – Arena Opera Festival 2025 al link https://form.jotform.com/242694335971365
Entro 48 ore dalla compilazione del modulo, verrete contattati per la
6.2 CAFFE’ LETTERARIO TUTTI I GIOVEDI’ ALLE ORE 17 – UICI MANTOVA
Estendiamo l’invito a partecipare all’incontro con il nostro caffè letterario che si terrà tutti i giovedì, dalle 17.00 alle 19 circa, che il link rimane lo stesso fino all’ultimo incontro presumibilmente di giugno, che si invitano gli aderenti o interessati, a conservarlo, e a contattare la Presidente per essere inseriti eventualmente anche nel gruppo WhatsApp
Entra Zoom Riunione
https://zoom.us/j/94915984510?pwd=72fWkbaz4ZqTYq8KlIiqhnqQuYYSex.1
ID riunione: 949 1598 4510
Codice d’accesso: 685893
Un tocco su dispositivo mobile
+390694806488,,94915984510#,,,,*685893# Italia
+390200667245,,94915984510#,,,,*685893# Italia
Componi in base alla tua posizione
• +39 069 480 6488 Italia
• +39 020 066 7245 Italia
• +39 021 241 28 823 Italia
ID riunione: 949 1598 4510
Codice d’accesso: 685893
Trova il tuo numero locale: https://zoom.us/u/abQycbulIk
7 ***LIBRI DEL MESE.
7.1 AGGIORNAMENTO CATALOGO LIBRO PARLATO NOVEMBRE 2024
E’ disponibile l’aggiornamento in formato testo del catalogo del Libro Parlato al mese di NOVEMBRE 2024; chi fosse interessato può rivolgersi alla Segreteria.
7.2 DUE NUOVE OPERE
Due auto produzioni della sezione, grazie ad una nostra donatrice di voce che ringraziamo:
1-“GRAN TOUR IN BICICLETTA TRA IL LARIO E LE ALPI” allegata al quotidiano “La Provincia” come da articolo che (segue più avanti)
2-LA VITTIMA PUO’ UCCIDERE di Vittorio Nessi
ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO DEL 30.11.24 – CRONACA – UN LIBRO PER RISCOPRIRE IL LARIO SEGUENDO I PRIMI CICLOTURISTI
Fino al 7 gennaio è in edicola con La Provincia il libro Grand Tour in bicicletta tra il Lario e le Alpi a 8,30 euro più il prezzo del giornale.
Raccoglie, come recita il sottotitolo, Un incredibile viaggio compiuto, scritto e illustrato da una coppia di americani nel 1898.
Gli autori, la giornalista/scrittrice Elizabeth Robins e il marito disegnatore Joseph Pennel, furono i primi cicloturisti a giungere sul Lago di Como.
Scopriamo i retroscena parlandone con il collega che ha curato il volume, Pietro Berra.
Perchè hai dato questo titolo alla raccolta di testi e illustrazioni di Eizabeth Robins e Joseph Pennell? I due americani arrivano alla fine del fenomeno del Grand Tour, ma con la stessa curiosità degli intellettuali che si erano spinti in Italia e sul Lario nei decenni precedenti.
Prima di partire hanno visto i quadri di Turner e Ruskin dedicati al nostro territorio e letto i testi di Plinio, degli Shelley e di molti altri autori.
C'è però un elemento che li differenzia: non sono arrivati in barca o con la carrozza, bensì in bicicletta.
Sono stati i primi cicloturisti a compiere il giro del lago di Como e degli altri laghi prealpini. Com'è stata la loro esperienza? Fu un'impresa epocale.
Vennero con le prime biciclette solo all'apparenza simili a quelle odierne, in un tempo in cui i ciclisti erano rari dalle nostre parti.
Quando forano devono tornare da Varenna fino a Como per poter riparare il danno.
Niente ruote giganti, quindi? Esattamente.
In precedenza erano già stati in Italia con un triciclo a due posti, dotato di due grandi ruote anteriori e una piccola posteriore, ma per il nuovo viaggio comprarono le nuove safety bike, che erano più sicure, perchè avendo ruote delle stesse dimensioni consentivano di mettere i piedi a terra.
Però pesavano molto di più di quelle attuali e non avevano cambi.
A queste difficoltà , si aggiungeva la mise dei nostri cicloturisti: niente abiti tecnici, ma Elizabeth in particolare vestiva in perfetto stile vittoriano anche quando scalava i passi alpini.
Il ritratto di Elizabeth Robins in copertina è opera del marito, come i disegni dei paesaggi all'interno del volume? Sì , il dipinto in copertina si intitola Stupore da entrambe le parti e immortala l'incontro sui monti innevati tra un gruppo di bambini vestiti di pelli ed Elizabeth in bicicletta con il consueto abito lungo e il cappellino vezzoso.
Pennell era un grande disegnatore.
Illustrò i libri di alcuni dei maggiori autori della sua epoca come George Bernard Show, Robert Louis Stevenson, Oscar Wilde ed Henry James, che erano anche suoi amici.
Il viaggio tra il Lario e le Alpi gli era stato commissionato da un giornale? Elizabeth e Joseph si erano conosciuti realizzando assieme un reportage su Philadelphia per l'Illustreted century magazine di New York, la stessa rivista da cui nel 1898 riceveranno l'incarico, da loro stesso sollecitato, di esplorare i laghi lombardi.
Noi abbiamo tradotto, per la prima volta in Italia, il loro testo, integrando la versione scritta per il giornale con due aggiunte apparse in quella pubblicata in volume nel 1927 con il titolo Italy's garden of eden.
Poi abbiamo tradotto e inserito nel libro anche un passo di un altro loro volume dedicato alle Alpi, quello in cui dal Lago di Como raggiungono lo Spluga passando da Chiavenna, e un'altra chicca, che è anche una risposta d'autore alla tua domanda, perchè si tratta di un testo da The life and letters of Joseph Pennell, in cui la stessa Elizabeth racconta il dietro le quinte, ovvero cosa li avesse spinti a effettuare quella pionieristica esplorazione del nostro territorio in bicicletta.
Non c'è solo il Lago di Como nel libro, ma i due coniugi descrivono anche il Verbano, il Ceresio e il Lago d'Orta.
Ne avevano uno preferito? Non per essere campanilisti, ma la stessa Elizabeth, che spesso paragona tra loro i diversi laghi, definisce il Lario quello meglio composto, con riferimento all'equilibrio tra le bellezze naturali e quelle create dall'uomo.
Chi ama fare cicloturismo oggi troverà spunti interessanti nel libro? Credo che questo libro sia valido per chiunque ami il territorio lariano e lombardo e abbia un valore aggiunto per chi va in bicicletta e per chi crede nel turismo sostenibile.
Elizabeth e Jospeh furono maestri di un approccio lento e profondo ai paesaggi.
- ***INIZIATIVE PER I GIOVANI
8.1 INVITO AL 29° WEBINAR SULLE POESIE E SULLA MAGIA DI HARRY POTTER – 18.12.24 ORE 21
Egregio Presidente,
ho il piacere di invitarLa al 29° e ultimo Webinar del 2024 organizzato in collaborazione con l’UICI di Siracusa. L'incontro si terrà mercoledì 18 dicembre alle ore 21 su Zoom e sarà dedicato a come organizzare e gestire le poesie all’interno di un Documento, mostrando le opzioni disponibili per personalizzarle e prepararle sia per la stampa ordinaria che per quella in Braille.
Nella seconda parte della serata avremo il piacere di ospitare Marco Cerri. Marco non è solo un appassionato di anime e manga, ma anche un grande estimatore del mondo magico di Harry Potter. Non potevamo concludere questa serie di splendidi webinar in modo migliore. Con lui esploreremo un universo fatto di magia, mistero e avventura, nato dalla straordinaria fantasia e dalla penna di Joanne Kathleen Rowling.
Le chiedo cortesemente di mettere a conoscenza di questo incontro tutti i soci della sua sede territoriale. Più avanti trova i collegamenti Zoom necessari. La ringrazio in anticipo per la condivisione e colgo l’occasione per augurare a Lei e a tutta la sua Sezione delle serene festività natalizie e un felice anno nuovo.
Giuseppe Di Grande
Mercoledì 18 dicembre ore 21.00 (collegatevi qualche minuto prima!)
Entra Zoom Riunione:
ID riunione: 928 0523 5905
Un tocco su dispositivo mobile
+390200667245,,92805235905# Italia
+3902124128823,,92805235905# Italia
8.2 BANDO BORSE DI STUDIO IN MEMORIA DI MONS. GILARDI EDIZIONE 2024 BANDO DI CONCORSO PER GIOVANI IPOVEDENTI E NON VEDENTI
È stata pubblicata la nuova edizione del Bando Borse di Studio in Memoria di Mons. Gilardi promosso dalla Fondazione Villa Mirabello Onlus, con l'obiettivo di agevolare il percorso formativo di talentuosi giovani ipovedenti e non vedenti.
Le novità di quest’anno sono le seguenti:
- N. 3 borse di studio del valore di € 2.000,00 cadauna per laurea magistrale;
- N. 6 borse di studio del valore di € 1.000,00 cadauna per laurea triennale e/o diplomati c/o conservatori;
- Destinatari: ciechi e ipovedenti, che alla data del 31/12/2023 non abbiano superato l'età di anni 30
Possono partecipare al concorso i giovani non vedenti o ipovedenti residenti in Italia che:
- alla data del 31/12/2023 non abbiano superato l'età di anni 30;
- non abbiano beneficiato di altre borse di studio, sovrapponibili per forma e contenuto a quelle previste dal presente bando;
- che negli ultimi 2 anni accademici abbiano conseguito un diploma di Laurea Magistrale, di laurea breve o di accademia musicale
- Scadenza entro il 31/01/2025
Le domande di partecipazione devono essere redatte in carta semplice, firmate e fatte pervenire, mediante raccomandata postale o agenzia di recapito autorizzata o posta elettronica certificata o brevimanu, entro il 31 gennaio 2025 al seguente indirizzo: Fondazione Villa Mirabello Onlus - via Villa Mirabello n. 6 - 20125 Milano; fondazionevillamirabello@pec.it
La commissione è formata dal Presidente della Fondazione Villa Mirabello o da un Consigliere suo delegato e da 2 componenti nominati dal Consiglio di Amministrazione (C.d.A.), scelti fra gli esperti di settore. La commissione esaminatrice:
a) definisce i criteri di valutazione dei titoli,
b) attribuisce un punteggio al voto di laurea,
c) predispone le graduatorie di merito (in caso di parità fa premio la maggiore età),
d) presenta al C.d.A. della Fondazione le graduatorie e il relativo verbale.
Il C.d.A. esamina e approva le graduatorie predisposte dalla Commissione e decreta l'assegnazione delle borse di studio:
- ai primi 3 classificati della graduatoria attinente alle lauree magistrali,
- ai primi 6 classificati della graduatoria attinente alle lauree brevi e/o i diplomi di Conservatorio.
Gli esiti del concorso saranno comunicati ai candidati a mezzo posta elettronica e resi pubblici, mediante comunicati stampa e sul sito web di Fondazione Villa Mirabello Onlus e sul sito
dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, entro il 31/03/2025.
BANDO COMPLETO DISPONIBILE IN SEZIONE
Fondazione Villa Mirabello Onlus
Via Villa Mirabello, 6
20125 Milano
Tel. 026080295
fondazionevillamirabello@pec.it
- *** RASSEGNA STAMPA
9.1 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO -1.12.24 – CRONACA – LOCATELLI NEGLI USA CON IL DON COMASCO
«A New York ho avuto il piacere di incontrare don Luigi Portarulo , primo parroco italiano assegnato alla storica Saint Patrick Cathedral e alla Old Saint Patrick».
Inizia così il post su Facebook di Alessandra Locatelli , ministro per le Disabilità , che ha stretto alla mano al sacerdote originario della Diocesi di Como, da un paio d'anni impegnato quale fidei donum negli Stati Uniti d'America.
«Don Luigi sta realizzando progetti bellissimi e sta costruendo reti di supporto per sostenere la comunità italiana di New York, partendo dai giovani e dalle famiglie», ha aggiunto Locatelli.
Don Portarulo, sacerdote di Gesù Crocifisso (così si chiamano i preti dell'Opera don Folci), prima della partenza per l'America è stato vicerettore del Preseminario San Pio X.
«La sua energia, la sua storia, la sua esperienza e il suo impegno costante sono un esempio straordinario di dedizione al prossimo», ha sottolineato il ministro, ringraziando di cuore per tutto quello che fa il prete.
Originario della Basilicata, è stato ordinato in Cattedrale il 9 giugno del 2012.
9.2 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 15/12/2024 - CRONACA – DUEMILA ANNI DI COMO – LA SCULTURA DI SOMAINI TORNA AI SUOI SPLENDORI
Alla presenza del sindaco, dell'assessore e degli ex alunni del liceo Classico Volta é tornata al suo originale splendore la scultura che celebra i 2050 anni dalla fondazione della città di Como, collocata sulla torre comunale di via Perti.
L'opera era stata realizzata trent'anni fa dallo scultore Francesco Somaini per volere dell'Associazione ex Alunni del liceo Volta e ieri mattina è stata nuovamente inaugurata, dopo gli interventi di manutenzione.
Presenti il sindaco Alessandro Rapinese , l'assessore alla cultura Enrico Colombo , il presidente dell'Associazione ex Alunni del Volta Fabio Gatti Silo e il professore del liceo classico Alberto Rovi che ha descritto il monumento.
«Un'opera di Somaini realizzata nel 1994 per ricordare i 2050 anni di fondazione di Como da parte dei Romani - spiega Fabio Gatti Silo - Un'idea dell'Associazione ex Alunni del liceo Volta, alla quale hanno collaborato Somaini realizzando l'opera gratuitamente, il collegio delle Imprese edili posizionandola sulla parete della torre comunale e il Comune che ha reso disponibile lo spazio.
Dopo 30 anni, c'erano i segni del tempo e abbiamo provveduto a far fare una manutenzione conservativa che l'ha riportata a com'era nel suo splendore iniziale».
«Nel 1994 venne posata questa scultura e oggi inauguriamo quello che è un simbolo dell'operosità del nostro tessuto sociale - evidenzia Rapinese - questa è un'iniziativa di un'associazione del territorio in collaborazione con altri enti che hanno valorizzato la facciata del Comune, ricordando un evento storico di 2083 anni fa.
Questo significa che le nostre preziosissime associazioni si danno da fare quotidianamente per far sì che Como sia quello che è.
Dal punto di vista dell'amministrazione, questo può essere l'inizio di una rinascita.
Abbiamo stanziato, e tra lunedì e giovedì prossimo diventeranno ufficiali, denari per avviare delle ristrutturazioni all'impianto tecnologico dell'antincendio, seguiranno investimenti per far sì che non sia bella solo l'opera del Somaini, ma tutto il palazzo comunale.
Sono grato, è un bel momento, siamo finalmente arrivati al termine di questa procedura.
Grazie dal punto di vista economico, amministrativo e della partecipazione».
Ringraziamenti anche dall'assessore Colombo: «Questa iniziativa va ancora una volta a fidelizzare la cittadinanza sull'importanza della propria storia e le potenzialità del territorio.
Como ha tutto per essere una città d'arte.
Questa iniziativa non fa altro che evidenziare il suo ruolo nel panorama locale, regionale, nazionale e internazionale».
Rovi ha spiegato come l'opera sia «un oggetto di qualità artistica affidato a Somaini, grande scultore contemporaneo.
L'estetica è basata sull'idea del movimento, dinamica, immaginando di vederci l'onda della storia.
Io ci vedo non solo qualcosa di passato, ma che rilancia anche verso il futuro».
9.3 ARTICOLO TRATTTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 15/12/2024 – IL LARIO COME ICONA – SEI SECOLI DI IMMAGINI
Un'occasione in più per capire l'essenza del lago di Como e trovare spunti per gestirne al meglio l'immagine, valorizzando i luoghi e la loro storia.
La mostra Elogio del Lago.
Viaggio alla riscoperta del Lario attraverso le stampe della collezione Bordoli Crivelli Visconti, in corso fino al 10 gennaio al Palazzo del Broletto di Como, è un incanto per gli occhi, ma stimola anche a riflettere su come sia stato promosso e percepito il territorio lariano nei secoli passati.
Rispetto all'altrettanto valida mostra Paesaggio Sublime.
Il Lago di Como all'epoca di Giovanni Battista Sommariva 1801-1826, che si era tenuta durante l'estate al Museo del Paesaggio (Tremezzina), in questo caso è più ampio il periodo preso in considerazione e lo è anche il numero di opere esposte.
Oltre cento vedute e mappe, realizzate tra il XV e il XIX secolo, sono state selezionate dal curatore Francesco Trippini tra le diverse centinaia che costituiscono una delle più complete raccolte di immagini lariane, aperta per la prima volta alla visione del pubblico nel decennale della scomparsa del suo artefice: Giorgio Bordoli Crivelli Visconti (1935-2014).
Viaggiare in una stanza Suggestivo l'allestimento, che propone un vero e proprio viaggio, seguendo la periucunda navigatio (navigazione pericolosa) intrapresa nel 1537 dal grande umanista comasco Paolo Giovio, accompagnato dall'amico medico bellanese Niccolò Boldoni.
I due in sei giorni, all'inizio di novembre, percorsero l'intero periplo del lago: partirono da Como per spingersi fino a Samolaco navigando lungo la sponda occidentale del ramo comasco e sul laghetto di Mezzola, per poi discendere fino a Lecco seguendo quella orientale del ramo manzoniano e, infine, costeggiarono le due rive del Triangolo lariano per rientrare a Como.
L'occasione fu il desiderio di Giovio di compiacere il nobile amico Francesco Sfondrati, che gli aveva chiesto una relazione sulle terre (Mandello, Varenna, Bellano, Corenno e Monte Introzzo) di cui il 23 ottobre di quell'anno aveva ricevuto i diritti feudali dall'imperatore Carlo V.
Ne sortì qualcosa di ben più importante: la prima guida turistico-culturale del Lario.
Il percorso espositivo parte con un'immagine che precede la fondamentale mappa fatta disegnare da Giovio per accompagnare la sua relazione.
Si tratta di una silografia del 1486, parte del Supplementum cronicarum di Jacopus Philipus Bergomensis, una delle più celebri cronache universali realizzate nel Rinascimento.
é la prima veduta a stampa di Como e, sebbene sia molto stilizzata e simbolica, ne evidenzia una caratteristica che poi sottolineerà anche Giovio parlando della città turrita, racchiusa nella cinta muraria e tempestata di torri.
Già qui potrebbe scattare un primo pensiero sulla faciloneria con cui, fino all'inizio del Novecento, siano state demolite parti delle mura medievali e si siano nascosti i resti di quelle tardoantiche.
Quanto alla mappa gioviana, che poi fornirà la base per la bellissima rielaborazione grafica inserita da Albramo Ortelio nel Theatrum orbis terrarum, il primo atlante della storia del 1570 (non presente in mostra), in chi scrive risveglia la fissazione per l'isola misteriosa, quella di Vico che, a detta dello stesso Giovio sorgeva davanti al suo Museum (anch'esso primo della storia) dove oggi si trova Villa Gallia.
Nell'esemplare esposto, una silografia del 1559, anno in cui il manoscritto di Giovio fu stampato a Venezia, l'isolotto è chiaramente marcato, con una forma rettangolare, separato da uno stretto braccio di lago dall'attuale passeggiata di Villa Olmo.
Ma quando è scomparsa l'Isola di Vico e come? In un'altra mappa epocale, che costituisce uno dei pezzi forti dell'esposizione, quella realizzata nel 1697 da padre Vincenzo Maria Coronelli, che per primo introdusse il 3d nelle carte geografiche, si scorge un quadrilatero cinto da mura, con sopra una casetta, proprio di fronte a Villa Gallia.
Sarà l'isola misteriosa? Prudentemente, il direttore del Museo del Paesaggio Marco Leoni, che firma una delle introduzioni al catalogo della mostra e che ospita a Tremezzina una parte della collezione Bordoli, mi fa notare che potrebbe trattarsi anche di un promontorio costruito a protezione della darsena della Gallia.
Insomma, la ricerca dell'isola che non c'è continua...
Nel seguire il percorso espositivo sinusoidale, si coglie come nei secoli si sia sedimentata un'immagine del Lario che privilegia alcune mete e ne esclude altre.
Si sono creati dei luoghi comuni ben prima del turismo mordi e fuggi dell'era di Internet.
é stato un processo progressivo e dall'andamento non sempre lineare.
L'attenzione per la specificità di ogni borgo affacciato sul lago mostrata da Giovio, con la nascita del turismo d'èlite all'epoca del Grand Tour (XVIII-XIX secolo) si restringe ad alcune mete più blasonate: le ville Sommariva (oggi Carlotta), Balbiano, Arconati (oggi Balbianello) Melzi e Pliniana; Cernobbio regina del Basso Lario con dirimpetto la più risevata Blevio che ha dato i natali a una della maggiori famiglie di editori di stampe, gli Artaria; il Centro Lago con il poker d'assi Tremezzina, Cadenabbia, Bellagio e Varenna; Gravedona, Domaso, Colico e Dervio con Corenno Plinio in Alto Lago.
Sempre presente Como, e in misura minore anche Lecco, ma la loro percezione è mutata nei secoli: oggi, per esempio, le inquadrature di Como da Sud (via Briantea/statale per Lecco) o da sopra Villa Olmo (attuale via per Cernobbio) sono poco agevoli, per via del traffico veicolare, e offrono scorci meno pittoreschi di un tempo.
Però non tutto è perduto e qualcosa di questi paesaggi si può certamente rigenerare, cogliendo anche lo stimolo delle glorie passate: vale per le serre di Villa Olmo come per la Riviera di Como, le pendici verdi ai piedi di Brunate.
Ecco, a proposito di Brunate, oggi presa d'assalto dai turisti, possiamo dirvi di non cercarla in mostra: nell'immaginario mondiale ci entrerà soltanto dopo l'inaugurazione della funicolare nel 1894.
Anche questa assenza però dimostra quanto sia importante il tema dell'accessibilità dei luoghi e come non sia facile arrivare a un giusto equilibrio.
Le strade stesse possono deturpare il paesaggio ma anche, raramente, abbellirlo: il secondo è il caso delle iconiche galleria, presenti in alcune stampe in mostra, create negli anni Venti dell'Ottocento dall'ingegnere Carlo Donegani lungo la sponda lecchese.
Nesso, presente al Broletto con quattro stampe, è un altro caso che vale la pena di studiare: l'orrido e le due metà del paese tenute assieme dal ponte della Civera hanno colpito l'immaginario nell'Ottocento e sono tornati a farlo oggi, da quando lo stesso Comune ha ripreso a percepirsi e proporsi come importante realtà turistica e non solo (o non più) produttiva.
Scorrendo le immagini esposte, scatta spesso la curiosità di ritrovare il punto di vista dell'autore.
In alcuni casi varrebbe la pena di mettere delle indicazioni sul territorio, proposta già avanzata da chi scrive in occasione della pubblicazione del libro Como un quadro nel 2020.
Come verrebbe oggi, con la modalità panorama degli smartphone, il Panorama della Tremezzina dipinto intorno al 1840 dallo specialista Luigi Cherbuin, che si appostò, come scrive Trippini nel catalogo, «nelle vicinanze del Dosso di Lavedo»? Ritrovare l'inquadratura potrebbe essere un bel gioco, anche per i turisti.
9.4 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 15/12/2024 – QUELL’URLO DELL’UOMO CHE NESSUNO ASCOLTA
«Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue.
Mi fermai, mi appoggiai stanco morto a una palizzata.
Sul fiordo nero azzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco.
I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura¦ E sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura».
Se è vero che fra tutti i grandi scrittori del secolo scorso Louis-Ferdinand Cèline rappresenta lo scrittore del Novecento per antonomasia, così come fra i tanti capolavori di quel periodo storico Viaggio al termine della notte è il romanzo del Novecento, senza il quale nulla dei concetti base del secolo breve - la guerra, l'antisemitismo, il colonialismo, il fordismo - può essere compreso a pieno, allo stesso modo Edvard Munch rappresenta in assoluto il pittore del Novecento, così come il suo celeberrimo L'urlo è il quadro del Novecento.
é lo stesso artista a raccontarlo in un passo dei suoi diari, tema ispiratore delle plurime versioni di quel capolavoro del 1893, così come di tutti gli altri, protagonisti di una mostra aperta a Palazzo di Reale di Milano fino al 26 gennaio prossimo, che cristallizza in un'immagine di potenza assoluta, inarrivabile, l'angoscia esistenziale dell'umanità contemporanea.
Un'opera dal potere evocativo mostruoso, capace di forgiare come probabilmente nessun'altra l'immaginario collettivo di questo povero Occidente allo sbando e alla deriva, di diventare icona anche commerciale, anche pop, di una condizione umana disperata e irreversibile, figlia della violenza e dell'ingiustizia, certo, anche se questo non basta, visto che violenza e ingiustizia accompagnano la storia degli uomini dall'alba dei tempi, ma del molto più radicale e devastante svuotamento di senso dell'esistenza.
Il Novecento, appunto.
In fondo, è questo il filo rosso che tiene assieme le molteplici parti del secolo più grandioso e terribile della storia.
La solitudine.
La solitudine dell'uomo.
La solitudine di un essere solo, solissimo, l'essere più solo dell'universo, nel momento in cui, come preconizzato da Nietzsche, Dio muore non perchè non esiste - se uno muore, significa che prima era vivo, prima c'era - ma perchè scompare completamente come presenza, come seme, come senso.
Prima della modernità non esiste una sola riga, una sola nota, una sola pennellata che non sia completamente permeata, avviluppata e informata dal pensiero del divino, dalla sua coerenza, dalla sua cogenza, dalla sua immanenza.
Dalla modernità in poi, da Cartesio in poi, e in modo eclatante dal Novecento in poi, Dio scompare, sostituito dal denaro, certo, ma forse ancora di più dalla tecnica, che se ne va per la sua strada, si autonorma, si autoguida e si autogiustifica, senza aver più bisogno di alcun collegamento con la scienza, cioè con l'umanesimo.
Frattura drammatica e rovinosa sulla quale i filosofi dell'esistenzialismo, Husserl in particolare, hanno scritto parole profetiche e definitive.
Il cielo è vuoto - finalmente ci siamo riusciti! - la luna è indifferente, l'angoscia e l'agonia esistenziale si spargono sulla terra e ne diventano padrone, gli uomini non sono più uomini, non rispondono più ad alcun vincolo etico - se Dio non esiste, allora tutto è lecito, scriveva Dostoevskij nei Karamazov - e quindi si trasformano in morti viventi, in zombi, in pupazzi ossuti delimitati dal mero e insensato ciclo nascita-esistenza-morte, senza una direzione, senza una morale, senza un destino.
Nell'ampia scelta delle opere di Munch esposte a Milano, c'è tutto il dolore insensato dell'uomo moderno, che liberandosi dal sacro è diventato sì laico, autonomo e indipendente, ma, allo stesso tempo, solo e disperato, immerso in un nichilismo che diventa particolarmente insopportabile proprio in questo momento dell'anno, quando, di fronte al mistero, la finzione della nostra recita perbenista e conformista ci presenta il conto e ci fa vedere con spietato realismo quello che siamo in realtà .
Farisei.
Filistei.
Sepolcri imbiancati.
Tartufi.
Borghesucci da quattro soldi, che manco si rendono conto della morte che sono, pur essendo ancora in vita.
E non è un tema di mera arte o mera filosofia.
é un punto anche eminentemente politico.
E cioè di come fare i conti con l'uomo abbandonato - non solo l'uomo bianco abbandonato su cui Trump e quelli come lui hanno costruito le loro fortune, questo non basta - ma l'uomo abbandonato in senso lato, abbandonato da tutto e rimasto solo e inerme di fronte al cosmo.
La politica, la nuova politica, quella sedicente vicina al popolo e alla gente comune tanto disprezzata dalle èlite, dalle caste, dalle terrazze, dagli arroganti snob sinistroidi e bla bla bla, dovrebbe porsi anche questo - soprattutto questo - come fine ultimo delle sua azione politico-culturale.
Tentare di costruire delle armi per combattere il nichilismo e l'angoscia esistenziale così lucidamente immortalata dal genio norvegese.
Vasto programma.
Peccato che dando anche solo un occhio distratto alle basi programmatiche di Atreju - la kermesse di Fratelli d'Italia alla quale ormai non si può proprio mancare: nel senso che se non ci sei, vuol dire che non conti niente - mi sa che siamo ancora in alto mare.
Tra le pulsioni adolescenziali della pallosissima La storia infinita, le trombonate sulla Tradizione con la t maiuscola, gli elfi e i nani del malcapitato Tolkien liofilizzato in sedicesimo, la risibile Batracomiomachia tra fascismo e antifascismo, l'ennesima rivisitazione posticcia del futurismo marinettiano - scrittore (scarso) definito da D'Annunzio un cretino con qualche lampo di imbecillità - e le supercazzole di un ministro di mezza cultura che usa paroloni per impressionare un uditorio di mezza cultura, millantando una grande cultura che non ha, siamo ancora tanto, ma tanto lontani dall'obiettivo.
Più vicini ai temi di Vespa che a quelli di Munch, a dir la verità .
Che qualcuno cacci un vero urlo, per favore.
9.5 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO - 17/12/2024 – DIOGENE – QUANDO IL CORO CANTO’ TRA I MATTI – CHE LEZIONE DA QUELLA BARAONDA
Cronaca di una giornata particolare di oltre trent'anni fa.
Anno 1992.
Una domenica pomeriggio di fine giugno.
Cantare e suonare in un manicomio.
«Sappiamo quanto poco bastasse per essere ricoverati in queste strutture che accoglievano, tra gli altri, semplici disadattati, vagabondi e alcolizzati, uomini e donne, ma tutti poveracci rifiutati dalle famiglie e dalla società per motivi inconsistenti; e persino bambini abbandonati.
Un'esperienza che ci ha profondamente emozionati e umanamente coinvolti, il manicomio.
L'ospedale psichiatrico San Martino, manicomio provinciale, era stato aperto a Como nel 1882 ed è stato chiuso definitivamente tra il 1998 e il 1999».
Nel reparto dei tranquilli A raccontare quella giornata è Paolo Maspero, fondatore e direttore de Il Famoso Coro di Cantù.
Parole, le sue, diffuse nell'etere in tutta Italia, in queste settimane, da Radio 24: il Famoso Coro è stata protagonista per quasi l'intera durata della trasmissione Matteo Caccia racconta.
Storie di filosofia quotidiana.
«Partiamo dalla piazza della nostra città con una carovana di otto o dieci macchine; una trentina fra coristi e accompagnatori, uomini e donne - il racconto di Maspero - Ad accoglierci, troviamo la dottoressa responsabile del reparto che possiamo genericamente definire dei tranquilli.
Matti, ma tranquilli.
Ovvero: tranquilli sì , ma pur sempre matti.
Ospiti, maschi e femmine, ognuno alle prese con i propri fantasmi; sigarette e caffè e poi ancora caffè e sigarette fumate quasi con ingordigia.
Un farfugliare continuo, un tenero biascicare, parole appena sussurrate con timido approccio».
«Sul palco sistemiamo la fisarmonica e la cassa di amplificazione; ci siamo portati anche un tamburo rullante.
Gli infermieri chiamano i pazienti che arrivano a gruppetti trascinando il passo, e prendono posto chi in piedi e chi seduto.
Partiamo col primo pezzo, Piemontesina.
Noto un interesse moderato degli ospiti.
Al terzo canto notiamo però un inatteso cambiamento.
Un distinto signore in giacca e cravatta mi fa cenno che vuole parlarmi e lo invito a salire sul palco.
Mi confida, sottovoce, che la sua permanenza è ormai agli sgoccioli e tornerà a casa tra pochi giorni, quasi a significare che il suo ricovero è stato frutto di un errore.
Poi estrae dalla tasca una piccola armonica a bocca e mi chiede di suonare; suona da solo e alla fine, inteneriti, noi del coro lo applaudiamo.
Non fa cenno di andarsene e lo invito a rimanere: ci farà compagnia sino alla fine dello spettacolo».
Rullante e campanellino «Un altro ospite mi chiede di suonare il rullante: accordato, caro amico.
Al pezzo successivo altri due elementi, uno che suona un delizioso campanellino e un altro che segna il tempo, a tempo giusto, con due cucchiai.
Una vera chicca arriva con Alessandro.
Mi chiede se conosco Stella alpina.
Inizia a cantare, la sua voce è intonata e leggermente roca.
Finisce con una specie di standing ovation».
«Decido che è il momento di buttare nella mischia Comme facette mammeta.
La dottoressa ha una intuizione geniale, butta le braccia in aria e le agita a ritta e a manca al tempo della tarantella e inizia una sorta di corserella, un chiaro invito a far partire il cosiddetto trenino.
Alla dottoressa si aggiungono via via i nostri amici matti, ma anche gli infermieri e financo i coristi.
Rimango solo sul palco a suonare ininterrottamente lo stesso pezzo per un numero imprecisato di volte.
E anch'io rido, canto e sudo.
Dal palco osservo i matti, la dottoressa, gli infermieri e i coristi; osservo quella gioiosa ed esaltante baraonda priva di senso apparente, ma che forse un senso ce l'ha, deve averlo, ed è così profondo che non riusciamo a coglierlo, noi normali e superficiali così condizionati dalla fretta e dai nostri, a volte, insignificanti obiettivi».