NOTIZIARIO N. 37 – 16 ottobre 2024
INDICE
1 L'ANGOLO DEL PRESIDENTE - IL SALUTO.
1.3 LA RICETTA DELLA SETTIMANA.
2.1 CORSI DI GINNASTICA SEZIONALI
2.2 CONCERTO AL TEATRO BELLONI DI BARLASSINA DEL 30 NOVEMBRE 2024
2.3 SOLLECITO AGGIORNATMENTO TESSERA SOCI 2024 ED EVENTUALI MOROSITA’
2.4 INCONTRI DEL POMERIGGIO IN SEZIONE
2.5 INIZIATIVA SUPERMERCATI MD
2.6 CONFEZIONI NATALIZIE DI CIOCCOLATO ICAM
2.7 ORARI ASF INVERNALI ACCESSIBILI
3.1 GIORNATA REGIONALE PER LA PREVENZIONE DELLA CECITA’ E LA RIABILITAZIONE VISIVA
3.2 GIORNATA NAZIONALE DEL CANE GUIDA – MILANO 16 OTTOBRE 2024
3.3. ASSEMBLEA REGIONALE QUADRI DIRIGENTI SABATO 19 OTTOBRE ORE 9
- 4.1 COMUNICATO N. 77 - XIX Giornata nazionale del cane guida – Roma 23 Ottobre 2024
- UNO SGUARDO AL NAZIONALE.
- G7 INCLUSIONE E DISABILITA’ UMBRIA 14/16 OTTOBRE
6.1 SPETTACOLO “MAMMA MIA! CI RISIAMO ANCORA” 10 NOVEMBRE UICI CREMONA
6.2 CORSO COCCOLA DI SKINCARE – UICI PADOVA
6.3 NASCE UN PARCO GIOCHI TECNOLOGICO E INCLUSIVO
6.4 CAFFE’ LETTERARIO TUTTI I GIOVEDI’ ALLE ORE 17 – UICI MANTOVA
6.5 VIAGGIO CULTURALE CON VISITA ALLA MOSTRA EGITTO 23 E 24 NOVEMBRE 2024 CONEGLIANO VENETO
6.6. SCHEDE TATTILI PER LA MOSTRA “MOMENTI SALIENTI DELL’ARTE E DELLA FOTOGRAFIA”
7.1 COMUNICATO N. 67 - PROPONI UN NUOVO LIBRO DA REGISTRARE. IMPLEMENTATO UN NUOVO FORM SUL SITO WWW.LIBROPARLATOONLINE.IT
7.2 AGGIORNAMENTO CATALOGO LIBRO PARLATO SETTEMBRE 2024
8.1 TREDICESIMA EDIZIONE DI HANDIMATICA DAL 28 AL 30 NOVEMBRE 2024 A BOLOGNA
8.2 INVITO AL 20° WEBINAR SULLA MATEMATICA E SULLA SCRITTURA CREATIVA
8.3 BANDO BORSE DI STUDIO IN MEMORIA DI MONS. GILARDI EDIZIONE 2024 BANDO DI CONCORSO PER GIOVANI IPOVEDENTI E NON VEDENTI
9.1 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 10 OTTOBRE 2024 – CRONACA – VIA PERTI, SCONTRO SINDACO/GENITORI “SCUOLA MARCIA. SERVE DIALOGO”
9.2 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 13 OTTOBRE 2024 – CRESCERE IN PROVINCIA, LE PAURE DEI GIOVANI
9.3 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 13 OTTOBRE 2024 - CRISTIANI IN TERRA SANTA, LE CHIESE COME RIFUGI
9.4 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA 13 OTTOBRE 2024 – MALAGRIDA SUL ROGO PER AMORE DEGLI INDIOS
9.5 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 13 OTTOBRE – AUTORITRATTO DEL PAPA DA GIOVANE
9.6 ARTICOLO TRATTO DA SUPERANDO DEL 9 OTTOBRE 2024 – L’AUDIODESCRIZIONE E’ UN DIRITTO E UN AUSILIO FONDAMENTALE di Marina Capria.
9.7 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO DEL 15 OTTOBRE 2024 – UN G7 PER LE PERSONE –NON FUGGITE DAVANTI ALLA DISABILITA’
9.8 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO DEL 15 OTTOBRE 2024 – CRONACA-LOCATELLI, “OGGI METTIAMO UN PUNTO, SULL’INCLUSIONE MAI PIU’ RETROMARCIA”
FINE INDICE
1 *** ANGOLO DEL PRESIDENTE - IL SALUTO.
Carissime e carissimi,
da informazioni in nostro possesso, possiamo confermare che la gita a Milano al Castello Sforzesco prevista per il 18 ottobre è confermata.
Alcuni nostri iscritti saranno impegnati domenica 20 ottobre durante la “Giornata dello Sport e dell’Inclusione”, manifestazione organizzata dall’Associazione “Liberi come il Vento 2.0 Milano” in collaborazione con UICI, ENS e il comune di Como. E’ prevista una gara di vela tra 3 equipaggi composti da 6 ragazzi disabili che si sfideranno nelle acque del lago a Cernobbio. La manifestazione ha ottenuto il patrocinio del comune di Cernobbio, dell’associazione ANMI (Associazione nazionale Marinai d’Italia) e dalla Marina Militare.
Siamo sempre alla ricerca di volontari che possano dedicare del tempo alla nostra sezione per garantire, in particolare, i vari servizi di accompagnamento a favore di soci.
Ricordiamo che, dopo la situazione venutasi a creare, per carenza di personale e per garantire la giusta attenzione ad ogni associato, prima di recarsi in sezione è raccomandabile telefonare per concordare un appuntamento.
Precisiamo agli iscritti allo spettacolo teatrale del 30 novembre presso il teatro Belloni si precisa che si inizierà alle ore 14,30 perché, prima dello spettacolo, è prevista una visita guidata al teatro con le spiegazioni storiche - vedi notizia 2.2.
Buona settimana a tutti.
Claudio
1.1*** FRASE DELLA SETTIMANA.
“Non aspettare di avere tutto per goderti la vita. Hai già la vita per goderti tutto.” Anonimo
1.2*** ANGOLO DEL BUON UMORE.
Perché un arancio non va mai al supermercato? … perché MANDA-RINO
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- LA RICETTA DELLA SETTIMANA - IL BRASATO
Ingredienti:
- bottiglia di vino rosso da uve Nebbiolo
- 1 chilo di carne di manzo
- 1 cipolla
- 1 sedano
- 1 carota
- 1 aglio
- rosmarino qb
- 3 bacche di ginepro
- alloro qb
- noce moscata
- sale e pepe
Preparazione
Il primo passo della ricetta originale del brasato è far riposare la carne per 12 ore immersa nel vino con le verdure e gli aromi, preferibilmente in frigorifero.
- Filtrare poi il vino e tenerlo da parte: "Uno degli errori più comuni è quello di buttare il vino utilizzato per fare riposare la carne e utilizzare una nuova bottiglia per la cottura; invece, sfruttando lo stesso, e conservando le stesse verdure, il risultato finale sarà molto più gustoso".
- Scartare le bacche di ginepro, l'alloro e il rosmarino e tagliare finemente (o tritare in un mixer) le verdure impregnate di vino.
- In una pentola dai bordi alti, far cuocere il soffritto fino a quando avrà preso colore. Dopodiché togliere dalla pentola le verdure e tenerle da parte.
- Nell'olio rimasto, rosolare a fiamma alta il pezzo di carne.
- Quando la carne sarà colorata esternamente, aggiungere nella pentola il soffritto e il vino rosso che avevi tenuto da parte, due foglie di alloro, due bacche di ginepro, noce moscata, sale e pepe.
- Abbassare la fiamma, coprire con un coperchio e cuocere a fuoco medio per 3 ore.
- A fine cottura, lasciare riposare il brasato per un'oretta: "Dopo le lunghe cotture - racconta Nicolò - la carne ha sempre bisogno di stabilizzarsi per essere gustata al meglio".
- Tagliare il brasato a fette e condirlo con la salsa scaldata, accompagnato dalla polenta.
2.*** LA NOSTRA SEZIONE
2.1 CORSI DI GINNASTICA SEZIONALI
Questa settimana ricominciano le nostre attività motorie: lunedì 14 ottobre è iniziato il corso di ginnastica dolce presso la sezione (costo €. 100), martedì 15 ottobre, sempre presso la sezione, corso di Yoga (pacchetti di 5 ore a €. 60), mercoledì 16 ottobre (oggi), presso la palestra Mariani, attività motoria (costo €. 50 per i soci e €. 10 per guide e accompagnatori). Gli interessati possono ancora iscriversi telefonando in sezione al più presto.
Per tutti gli altri corsi sezionali gli interessati sono pregati di contattare i nostri uffici.
2.2 CONCERTO AL TEATRO BELLONI DI BARLASSINA DEL 30 NOVEMBRE 2024
Per gli amanti dell'opera e della musica classica, proponiamo un interessante appuntamento presso il teatro Belloni di Barlassina per sabato 30 novembre alle ore 16; da segnalare che prima dello spettacolo alle ore 14,30 ci è stata offerta la possibilità di far visita al teatro per conoscere la sua storia e la sua costruzione.
Presenti Alessandro Moccia (tenore) Riccardo Maria Ricci (maestro e pianista) Andrea Scarduelli (narratore) e Giovanni Belloni (regista)..
Ecco il programma:
GIUSEPPE VERDI
Otello (1887)
‘Niun mi tema, s'anco armato mi vede’
RUGGERO LEONCAVALLO
Pagliacci (1892)
‘Recitar! Mentre preso dal delirio … Vesti la giubba’
Intermezzo
La bohème (1897)
‘Musette, gioia della mia dimora … Testa adorata’
GIACOMO PUCCINI
Manon Lescaut (1893)
Intermezzo
UMBERTO GIORDANO
Andrea Chénier (1896)
‘Colpito qui m’avete … Un dì, all’azzurro spazio’
Fedora (1898)
‘Amor ti vieta di non amar ...’
GIACOMO PUCCINI
Tosca (1900)
‘E lucevan le stelle ... ed olezzava la terra’
RICCARDO ZANDONAI
Giulietta e Romeo (1922)
‘Giulietta! Son io! Io, non mi vedi?’
Prezzo d’ingresso €. 20 a persona.
Gli interessati possono prenotarsi fin da subito telefonando presso il nostro ufficio; i posti disponibili sono 20, pertanto si seguirà l’ordine di prenotazione.
Qualche cenno sul teatro:
l'idea di Marco Belloni è stata quella di riprodurre, in misura ridotta, un teatro lirico classico
settecentesco con colonne, decorazioni, stucchi. Una meraviglia da ammirare ad ogni passo, dalla platea agli 8 palchetti posizionati di fronte al palco, ciascuno con 4 sedie, tutte diverse tra loro, alla cupola del soffitto che propone un cielo con 1.600 stelle in fibra ottica regalando un effetto
straordinario. Da quando è stato aperto ufficialmente, nell'aprile del 2010, il Teatro Antonio Belloni di Barlassina (intitolato al padre di Marco), accanto alla programmazione stagionale di spettacoli dedicati in particolare alla lirica e al pianoforte, è diventato una vera e propria officina di talenti, accogliendo moltissimi giovani che si cimentano nella danza, nella recitazione, nel canto e nella musica, con un ricco calendario di appuntamenti per le prove, che rendono questo luogo non solo bellissimo da vedere ma, soprattutto, da vivere.
2.3 SOLLECITO AGGIORNAMENTO TESSERA SOCI 2024 ED EVENTUALI MOROSITA’ Non rimandare ancora! Invitiamo tutti i Soci che fino ad oggi hanno indugiato, a rinnovare il tesseramento 2024; siamo ormai a settembre inoltrato, e ancora in molti sono in ritardo nell’adempimento di questo “dovere associativo”. Rammentiamo che con l’attivazione della delega INPS, non si renderebbe più necessario alcun sollecito o l’impegno di recarsi in sezione se in difficoltà in quanto l’aggiornamento tessera avverrebbe in automatico con un piccolo prelievo mensile direttamente alla fonte INPS per lo stesso importo annuale di 49,58 €. Ricordiamo che nel 2025 verrà celebrato il Congresso, al quale parteciperanno i Delegati di tutte le Sezioni calcolati sul numero dei soci in regola con il tesseramento al 31/12/2024.
Ricordiamo inoltre che sono ancora in giacenza alcune nuove tessere di iscrizione all’UICI; preghiamo chi non l’avesse ancora ritirata di passare presso il nostro ufficio.
2.4 RIPRESA INCONTRI DEL POMERIGGIO IN SEZIONE DA OTTOBRE.
Il gruppo coordinato dalla Vice presidente U.I.C.I. Como, Sig.ra Maria Pia Roscio, è in attesa di ricevere iscrizioni per gli incontri pomeridiani del venerdì. Esortiamo tutti a partecipare e a contattare la segreteria sezionale per comunicare la propria adesione.
2.5 SOSTIENICI FACENDO LA SPESA AI SUPERMERCATI MD
Con la tua spesa puoi aiutare l’UICI di Como. Insieme possiamo fare arrivare un segnale di fiducia a milioni di persone. Perché donare è alimentare speranza. Con almeno 30 € di spesa, scarica dall’App store e apri l'app MD, nella sezione Goodify, scansiona il QRcode benefico che trovi alla fine dello scontrino della tua spesa, seleziona UICI di Como alla quale destinare la donazione.
Per ogni scontrino scansionato MD donerà 1 € alla tua associazione del cuore. Grazie per la scelta e la fiducia, partecipa e diffondi!
2.6 CONFEZIONI NATALIZIE DI CIOCCOLATO ICAM
Siamo quest’anno un pò in anticipo sulla tabella di marcia, ma per i golosi e amanti della cioccolata, in modo particolare di quella fondente, comunichiamo che presso i nostri uffici sono già arrivate le gustose tavolette della ICAM. Anche per un colorato regalo di Natale a parenti e amici, tenete in considerazione l’idea e passate in sezione per il ritiro. Dato il notevole aumento del costo del cacao, quest’anno il prezzo è di €. 12 a confezione.
2.7 ORARI ASF INVERNALI
Sono disponibili presso la sezione gli orari invernali urbani ed extraurbani accessibili; gli interessati possono fare richiesta telefonando in segreteria o inviando una mail.
- *** UNO SGUARDO AL REGIONALE.
3.1 GIORNATA REGIONALE PER LA PREVENZIONE DELLA CECITA’ E LA RIABILITAZIONE VISIVA
Il Consiglio Regionale Lombardo UICI organizza, anche quest’anno, la “Giornata Regionale per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva”, che si terrà tradizionalmente nel mese di dicembre. Si tratta di un momento speciale per sensibilizzare e informare sui temi della disabilità visiva e delle sfide quotidiane che affrontano le persone con difficoltà visive.
Come di consueto, sarà abbinata una campagna di raccolta fondi con le nostre deliziose tavolette di cioccolato personalizzato UICI, perfette per un dolce pensiero natalizio o per coccolarsi con gusto.
Ogni confezione contiene 4 tavolette da 100g della LINEA VANINI BAGUA di Icam, nei seguenti gusti:
- Fondente 70%
- Fondente 74% con granella di cacao
- Fondente 62% gusto amaretto
- Fondente 62% gusto pera e cannella
A causa dell’aumento del costo del cacao, il contributo per ogni confezione quest'anno è di 12 euro. Se desideri sostenere le nostre attività, puoi già da ora prenotare il numero di confezioni che desideri presso la nostra sezione.
Il tuo supporto è fondamentale per realizzare iniziative sezionali di prevenzione e riabilitazione visiva che fanno davvero la differenza. Grazie di cuore per la tua sensibilità!
3.2 GIORNATA NAZIONALE DEL CANE GUIDA – MILANO 16 OTTOBRE 2024
A MILANO UNA GRANDE INIZIATIVA PER RIFLETTERE E VALORIZZARE IL PIÙ PREZIOSO TRA GLI AMICI A 4 ZAMPE
Il 16 ottobre di ogni anno, si celebra la “Giornata Nazionale del Cane Guida per Ciechi”, un evento istituito nel 2006 dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sui diritti umani dei cittadini non vedenti e ipovedenti e far capire quanto i cani guida siano veri e propri “occhi di chi vive nel buio”.
Costantemente attenti, pazienti e affidabili nel condurre in sicurezza per le strade sempre più caotiche delle nostre città, i cani guida aiutano le persone con grave disabilità visiva ad accrescere la fiducia in sé stessi e a stabilire nuovi rapporti interpersonali. E non tradiscono mai, né deludono, neanche quando viene loro impedito l’accesso a un luogo pubblico (peraltro, in violazione della legge n. 37 del febbraio 1974) perché hanno il compito di accompagnare la persona non vedente in ogni momento della giornata consentendogli di vivere in libertà e pienezza con il resto della collettività. Questo e molto di più è il mondo del Cane Guida per ciechi, probabilmente il più prezioso tra gli amici a quattro zampe.
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della Lombardia, in collaborazione con il Servizio Cani Guida dei Lions di Limbiate, torna a celebrare la XIX Giornata Nazionale dedicata al Cane Guida proprio con l’obiettivo di far conoscere e tutelare il diritto delle persone non vedenti ad essere accompagnate dal proprio amico fedele in tutte le attività: impedire l’accesso al cane significa non solo precludere alla persona non vedente di accedere autonomamente al luogo che desidera raggiungere, ma anche ostacolare quel processo d’inclusione che è la ragione primaria per cui i cani vengono addestrati.
L’appuntamento è a Milano mercoledì 16 ottobre, dalle ore 10:00 alle ore 17:00, presso l’area Carminati di Piazza Duomo con il raduno di rappresentanti dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e della Scuola Cani Guida, istituzioni regionali e locali, operatori delle scuole, famiglie e conduttori con i loro splendidi esemplari.
Nell’arco della giornata, sono previste più esibizioni dimostrative dell’addestramento dei cani guida e la distribuzione di una brochure informativa sui cani guida per i ciechi.
Vi aspettiamo numerosi!
Il Presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ETS APS Consiglio Regionale Lombardo
Giovanni Battista Flaccadori
Il Presidente Servizio Cani Guida dei Lions Giovanni Fossati
3.3. ASSEMBLEA REGIONALE QUADRI DIRIGENTI SABATO 19 OTTOBRE ORE 9
Riunione Zoom, sabato 19 ottobre 2024, ore 9,00.
CONVOCAZIONE:
Care Amiche, cari Amici,
Vi comunico che l'Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti è convocata per sabato 19 ottobre 2024, ore 9,00, in videoconferenza mediante piattaforma Zoom, per trattare gli argomenti di cui al seguente ordine del giorno:
09,00 apertura dei lavori,
09,15 inclusione lavorativa: punto della situazione regionale e nelle 12 province lombarde, possibili azioni e proposte,
11,00 Assemblea Nazionale dei Quadri Dirigenti di Tirrenia del 25, 26 e 27 ottobre 2024: riflessioni e considerazioni (vedi programma allegato);
12,15 chiusura dei lavori.
Modalità di partecipazione
A norma dell’art. 14, comma 12, del Regolamento Generale «L’Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti è composta dai componenti il Consiglio Regionale e dai componenti i Consigli delle Sezioni territoriali presenti sul territorio regionale e si riunisce almeno una volta l’anno. Alle riunioni sono invitati i Consiglieri Nazionali eletti del territorio, i Coordinatori dei gruppi di lavoro e dei Comitati. L’Assemblea esprime pareri in ordine agli indirizzi generali della politica associativa in ambito regionale».
Per partecipare alla riunione da pc, tablet o smartphone, utilizzare il link sottostante:
https://us06web.zoom.us/j/85206929808
Per accedere da telefono fisso o mobile, comporre uno a scelta tra i seguenti numeri 02 00 66 72 45 oppure 02 12 41 28 823 oppure 06 94 80 64 88 e, quando richiesto, digitare il codice della riunione 852 0692 9808 seguito per due volte dal tasto cancelletto #.
Inoltre, la riunione verrà trasmessa in diretta streaming attraverso la pagina Facebook del Consiglio Regionale Lombardo UICI, raggiungibile al seguente indirizzo:
https://www.facebook.com/UICI.ConsiglioRegionaleLombardo
Ogni Sezione è pertanto pregata di darne notizia al fine di favorire la partecipazione dei soci e di tutti i soggetti interessati.
Cordiali saluti.
Giovanni Battista Flaccadori
Presidente Regionale
4.*** ULTIME CIRCOLARI SEDE CENTRALE.
4.1 COMUNICATO N. 77 - XIX Giornata nazionale del cane guida – Roma 23 Ottobre 2024
Copia delle circolari possono essere richieste in segreteria
5.*** UNO SGUARDO AL NAZIONALE.
5.1 G7 INCLUSIONE E DISABILITA’ UMBRIA 14/16 OTTOBRE
Si è appena aperto ad Assisi il primo G7 Inclusione e Disabilità. L’UICI con i suoi enti collegati c’è! Speriamo che il G7 sia solo il principio di un nuovo inizio.
- *** FUORI PROVINCIA
6.1 SPETTACOLO “MAMMA MIA! CI RISIAMO ANCORA” 10 NOVEMBRE UICI CREMONA
L’UICI di Cremona è lieta di invitare tutti i soci con parenti e amici a partecipare allo spettacolo inclusivo “Mamma mia!...ci risiamo ancora” che andrà in scena Domenica 10 Novembre 2024 alle ore 16.00 presso il pregiatissimo Teatro Ponchielli di Cremona.
Il ricavato dello spettacolo sarà interamente devoluto ad I.Ri.Fo.R. Lombardia, a sostegno dei servizi di intervento precoce e delle altre preziose attività come i campi ludico-riabilitativi specifici per bambini e ragazzi con disabilità visiva e complessa.
Gli artisti dell’associazione culturale Operazione Musical, una compagnia di teatro amatoriale con sede a Soresina, aiuteranno i partecipanti ad avvicinarsi al Teatro, rendendo “visibili” scene, costumi, movimenti degli attori e gli altri elementi silenziosi della rappresentazione, con l’ausilio di una audiodescrizione live, abbattendo così la barriera del buio.
Prima dello spettacolo, accompagnati dallo staff della compagnia e dallo speaker, si avrà la possibilità di recarci sul palco e toccare con mano le scenografie, gli elementi di scena e i costumi. In questo modo si prenderà piena confidenza con il musical a cui si assisterà.
I costi dei biglietti sono i seguenti:
_ 20,00 € platea
_ 15,00 € palchi
_ 10,00 € galleria e loggione.
È possibile prenotare i biglietti tramite la segreteria UICI di Cremona: tel. 037223553 o mail uiccr@uici.it.
Diversamente, si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Ponchielli o sul sito Vivaticket, il quale richiede però l’aggiunta del costo della commissione.
Essendo lo spettacolo in concomitanza con la Festa del Torrone, desideriamo ricevere quanto prima le vostre prenotazioni in modo da poter individuare luoghi per un eventuale pranzo veloce.
In allegato, la locandina dello spettacolo che chiediamo, gentilmente, di divulgare tra i vostri parenti, amici e conoscenti.
Noi della Sezione UICI di Cremona confidiamo in una grande adesione a questa importantissima iniziativa inclusiva e benefica!
Cordiali saluti
UICI Cremona
La Presidente Flavia
6.2 CORSO COCCOLA DI SKINCARE – UICI PADOVA
Autore: Sabrina Baldin.
Un’altra proposta dedicata alla bellezza. “Coccola di skincare” è un corso di 3 lezioni con la docente Erika Romaniello STORE MANAGER presso KIEHL’S (L’Oreal) e insegnante presso la MBA Making Beauty Academy di Torino. Le lezioni della durata di 2 ore, si svolgeranno on-line, su piattaforma zoom, dalle 18,00 alle 20,00 nei giorni di lunedì 4, giovedì 14, lunedì 18 novembre.
Programma:
PRIMA LEZIONE:
Caratteristiche della pelle: Tipologie di pelle e come riconoscerle. Elementi di skincare.
SECONDA LEZIONE:
Skincare routine: gli steps da seguire. Ingredienti ed attivi principali. Funzione degli ingredienti nelle formulazioni cosmetiche. Tecniche di applicazione e massaggio facciale.
TERZA LEZIONE:
Diagnosi della pelle effettuata dal docente ad ogni partecipante. Esercitazioni teoriche ed autodiagnosi cutanea. Applicazione: tecnica del tapping, massaggio drenante, anti-age. Esercitazioni pratiche dei partecipanti.
Le adesioni dovranno pervenire entro il 21 ottobre, inviando una e-mail a
indicando: nome, cognome, indirizzo e-mail, numero di cellulare e allegando la copia del bonifico di euro 60,00.
Di seguito i dati per effettuare il bonifico:
INTESTAZIONE: Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione di Padova
Banca: Intesa San Paolo
IBAN: IT 26 R 03069 09606 100000156006
CAUSALE: Corso COCCOLA DI SKINCARE cognome e nome
IMPORTO: euro 60,00.
Le richieste verranno prese in considerazione in base all’ordine di arrivo fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Per ulteriori informazioni contattatemi al numero 328-4753013.
6.3 NASCE UN PARCO GIOCHI TECNOLOGIO E INCLUSIVO
Articolo tratto da Superando del 17 settembre 2024.
Superando.it è un servizio di informazione sulla disabilità promosso dalla FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap.
Frutto del progetto “ActivE³ – Everyone, Everywhere, Everyday”, coordinato da UniverLecco e finanziato dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia, “Active Park” sarà un parco giochi tecnologico e inclusivo, che si adatterà alle caratteristiche di ogni bambino e bambina, presso l’IRCCS Eugenio Medea-La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecco). L’inaugurazione è in programma per la mattinata di venerdì 20 settembre (ore 10), con gli interventi di Vico Valassi, presidente di UniverLecco-Sondrio; Manuela Grecchi, prorettrice delegata del Politecnico di Milano (Polo territoriale di Lecco); Emilia Biffi, responsabile del progetto Active Park per La Nostra Famiglia-IRCCS Eugenio Medea; Davide Invernizzi, direttore dell’Area Servizi alla Persona della Fondazione Cariplo; Alessandro Fermi, assessore all’Università, alla Ricerca e all’Innovazione della Regione Lombardia. (S.B.).
Per ogni informazione e approfondimento:
Ufficio Stampa La Nostra Famiglia
Cristina Trombetti
ufficio.stampa@lanostrafamiglia.it
6.4 CAFFE’ LETTERARIO TUTTI I GIOVEDI’ ALLE ORE 17 – UICI MANTOVA
Estendiamo l’invito a partecipare all’incontro con il nostro caffè letterario che si terrà tutti i giovedì, dalle 17.00 alle 19 circa, che il link rimane lo stesso fino all’ultimo incontro presumibilmente di giugno, che si invitano gli aderenti o interessati, a conservarlo, e a contattare la presidente per essere inseriti eventualmente anche nel gruppo WhatsApp
Entra Zoom Riunione
https://zoom.us/j/94915984510?pwd=72fWkbaz4ZqTYq8KlIiqhnqQuYYSex.1
ID riunione: 949 1598 4510
Codice d’accesso: 685893
Un tocco su dispositivo mobile
+390694806488,,94915984510#,,,,*685893# Italia
+390200667245,,94915984510#,,,,*685893# Italia
Componi in base alla tua posizione
• +39 069 480 6488 Italia
• +39 020 066 7245 Italia
• +39 021 241 28 823 Italia
ID riunione: 949 1598 4510
Codice d’accesso: 685893
Trova il tuo numero locale: https://zoom.us/u/abQycbulIk
6.5 VIAGGIO CULTURALE CON VISITA ALLA MOSTRA EGITTO 23 E 24 NOVEMBRE 2024 CONEGLIANO VENETO
Per il fine settimana di sabato 23 e domenica 24 novembre il Museo Archeologico Lomellino organizza un viaggio culturale alla scoperta di Conegliano Veneto, Montebelluna e della mostra "Egitto. Viaggio verso l'immortalità". Conosceremo il Museo di Storia Naturale e di Archeologia, Villa Correr Pisani e il Memoriale della Grande Guerra di Montebelluna, realtà molto suggestive. Scopriremo Conegliano, le opere di Cima, il centro storico e i suoi monumenti, come il Duomo e la Sala dei Battuti e la mostra Egitto. Viaggio verso l'immortalità a Palazzo Sarcinelli
Gli interessati possono richiedere l’intero programma telefonando alla sede UICI di COMO.
6.6 SCHEDE TATTILI A MILANO PER LA MOSTRA “MOMENTI SALIENTI DELL’ARTE E DELLA FOTOGRAFIA”
Inserita nel programma di eventi del sesto “Milano Off Fringe Festival”, la mostra di Milano “Momenti salienti dell’Arte e della Fotografia”, aperta fino al 23 ottobre, consente anche alle persone con disabilità visiva, grazie alle schede tattili predisposte per l’occasione, di godere appieno di capolavori artistici del passato, oltreché di apprezzare fotografie iconiche di momenti che hanno segnato un’epoca.
È stata inaugurata nei giorni scorsi a Milano, presso il Best Western Hotel Madison Milano (Via Leopoldo Gasparotto, 8), e resterà visibile fino al 23 ottobre, la mostra Momenti salienti dell’Arte e della Fotografia, «evento speciale – così come viene presentato – che offre a tutti i visitatori e le visitatrici l’opportunità di godere appieno di capolavori artistici del passato quali il Cristo nella Pietà di Michelangelo, l’Urlo di Munch e la suggestiva Venere di Botticelli, e di apprezzare fotografie iconiche di momenti che hanno segnato un’epoca».
Inserita nel programma di eventi del sesto Milano Off Fringe Festival, l’esposizione presenta una serie di schede tattili, esposte insieme alle copie di origine, permettendo alle persone con disabilità visiva di percepire l’immagine rappresentata. «Avere la possibilità di toccare una scultura – sottolinea Dario D’Auria, curatore della mostra –, soprattutto per chi non la può vedere, comporta una partecipazione diretta alla sua realizzazione e, in un’opera contemporanea, è l’interpretazione diretta, senza mediazione, dell’interiorità dello scultore. Il dipinto, invece, è un’immagine più facile da percepire, per chi vede ed è anche più facile da realizzare e collocare, ma rimane il vuoto di lato e dietro. La scheda tattile in parte colma tale lacuna, facendo risultare il particolare sia del dipinto sia della scultura fotografata, proponendo un seguito, anche intriso di fantasia, dell’immagine relativa». (S.B.)
Per altre informazioni:
Matteo Gavioli
m.gavioli@espressocommunication.it
7 ***LIBRI DEL MESE.
7.1 COMUNICATO N. 67 - PROPONI UN NUOVO LIBRO DA REGISTRARE. IMPLEMENTATO UN NUOVO FORM SUL SITO WWW.LIBROPARLATOONLINE.IT
A partire dal 18 luglio 2024 sarà disponibile sul sito www.libroparlatoonline.it la nuova funzione che permette ai fruitori del servizio Libro Parlato di suggerire una nuova opera letteraria che desidererebbero ascoltare. Il sistema per le nuove richieste, che è stato completamente rinnovato rispetto al precedente, oltre a consentire di proporre un nuovo titolo, offrirà agli utenti un meccanismo di risposte semi-automatiche che li informerà sulla presa in carico della richiesta e/o dell’eventuale presenza in catalogo del registrato. Tale iniziativa ha lo scopo di velocizzare, razionalizzare e ottimizzare le centinaia di richieste che arrivano al nostro servizio e di migliorare la qualità delle risposte offerte. Il link sarà accessibile dalle seguenti pagine del portale e potrà essere utilizzato sia in presenza di un account registrato oppure inserendo di volta in volta i dati del richiedente. Dove troverai il link: https://www.libroparlatoonline.it/catalogo https://www.libroparlatoonline.it/contatti https://www.libroparlatoonline.it/account_page/ Cordiali saluti. Mario Barbuto – Presidente nazionale
7.2 AGGIORNAMENTO CATALOGO LIBRO PARLATO SETTEMBRE 2024
E’ disponibile l’aggiornamento in formato testo del catalogo del Libro Parlato al mese di settembre 2024; chi fosse interessato può rivolgersi alla Segreteria.
- ***INIZIATIVE PER I GIOVANI
8.1 TREDICESIMA EDIZIONE DI HANDIMANTICA DAL 28 NOVEMBRE AL 30 NOVEMBRE 20204
Fondazione ASPHI onlus è lieta di annunciare la 13' edizione di Handimatica, che si svolgerà dal 28 al 30 novembre 2024 a Bologna, all’Istituto di Istruzione Superiore “Aldini Valeriani” in via Bassanelli 9. A seguire 2 links, il primo al sito dell'Asphi, con l'annuncio e il secondo al sito di Handimatica 2024: - https://asphi.it/2024/05/15/handimatica-2024-dal-28-al-30-novembre-a-bologna/https://handimatica.com/
8.2 INVITO AL 20° WEBINAR SULLA MATEMATICA E SULLA SCRITTURA CREATIVA
Egregio Presidente,
ho il piacere di invitarLa al nuovo Webinar organizzato in collaborazione con l’UICI di Siracusa. L'evento si terrà mercoledì 16 ottobre alle ore 21 su Zoom e sarà dedicato alla matematica e alle tecniche di calcolo con Biblos.
Nella seconda parte del Webinar sarà nostra gradita ospite Marta Telatin, laureata in Scienze della Comunicazione, scrittrice di narrativa e poesie, che ci parlerà della sua esperienza creativa e del potere delle parole come strumento di espressione e inclusione.
L'incontro sarà accessibile a tutti i partecipanti, sia in modalità audio che video. Condividerò l'audio della mia sintesi vocale e lo schermo del mio computer, per consentire a tutti di seguire con precisione ogni passaggio della lezione su Biblos.
Questo invito è esteso a tutti i soci della Sua sede territoriale. Più avanti trova il comunicato con i link per il collegamento. La ringrazio anticipatamente per la condivisione che vorrà dare a questa comunicazione e Le porgo i miei più cordiali saluti.
Giuseppe Di Grande
Biblos per Tutti: Ventesimo Webinar Zoom sulla Matematica e le Tecniche di Calcolo
Come fare Matematica è una delle domande più frequenti. Scopriamo insieme la Matematica e le tecniche di calcolo con Biblos. Mercoledì 16 ottobre alle ore 21, su piattaforma Zoom, in collaborazione con l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Siracusa, Giuseppe Di Grande terrà il ventesimo Webinar in cui presenterà gli strumenti e le tecniche per fare Matematica con Biblos.
Nella seconda parte della serata avremo il piacere di ospitare Marta Telatin, laureata in Scienze della Comunicazione, scrittrice di narrativa e poesie, che ci parlerà della sua esperienza creativa e del potere della Scrittura come strumento di espressione.
Mercoledì 16 ottobre parleremo di:
Matematica e Biblos
Lo strumento Calcolatrice
Matematica e Braille
I webinar sono gratuiti e offrono l'opportunità di Acquisire informazioni e interagire in diretta con Giuseppe Di Grande. I webinar non sono registrati, la partecipazione è caldamente consigliata. Condividete l'iniziativa: è aperta a tutti!
Mercoledì 16 ottobre ore 21.00 (collegatevi qualche minuto prima!)
Entra Zoom Riunione:
ID riunione: 928 0523 5905
Un tocco su dispositivo mobile
+390200667245,,92805235905# Italia
+3902124128823,,92805235905# Italia
8.3 BANDO BORSE DI STUDIO IN MEMORIA DI MONS. GILARDI EDIZIONE 2024 BANDO DI CONCORSO PER GIOVANI IPOVEDENTI E NON VEDENTI
È stata pubblicata la nuova edizione del Bando Borse di Studio in Memoria di Mons. Gilardi promosso dalla Fondazione Villa Mirabello Onlus, con l'obiettivo di agevolare il percorso formativo di talentuosi giovani ipovedenti e non vedenti.
Le novità di quest’anno sono le seguenti:
- N. 3 borse di studio del valore di € 2.000,00 cadauna per laurea magistrale;
- N. 6 borse di studio del valore di € 1.000,00 cadauna per laurea triennale e/o diplomati c/o conservatori;
- Destinatari: ciechi e ipovedenti, che alla data del 31/12/2023 non abbiano superato l'età di anni 30
Possono partecipare al concorso i giovani non vedenti o ipovedenti residenti in Italia che:
- alla data del 31/12/2023 non abbiano superato l'età di anni 30;
- non abbiano beneficiato di altre borse di studio, sovrapponibili per forma e contenuto a quelle previste dal presente bando;
- che negli ultimi 2 anni accademici abbiano conseguito un diploma di Laurea Magistrale, di laurea breve o di accademia musicale
- Scadenza entro il 31/01/2025
Le domande di partecipazione devono essere redatte in carta semplice, firmate e fatte pervenire, mediante raccomandata postale o agenzia di recapito autorizzata o posta elettronica certificata o brevimanu, entro il 31 gennaio 2025 al seguente indirizzo: Fondazione Villa Mirabello Onlus - via Villa Mirabello n. 6 - 20125 Milano; fondazionevillamirabello@pec.it
La commissione è formata dal Presidente della Fondazione Villa Mirabello o da un Consigliere suo delegato e da 2 componenti nominati dal Consiglio di Amministrazione (C.d.A.), scelti fra gli esperti di settore. La commissione esaminatrice:
a) definisce i criteri di valutazione dei titoli,
b) attribuisce un punteggio al voto di laurea,
c) predispone le graduatorie di merito (in caso di parità fa premio la maggiore età),
d) presenta al C.d.A. della Fondazione le graduatorie e il relativo verbale.
Il C.d.A. esamina e approva le graduatorie predisposte dalla Commissione e decreta l'assegnazione delle borse di studio:
- ai primi 3 classificati della graduatoria attinente alle lauree magistrali,
- ai primi 6 classificati della graduatoria attinente alle lauree brevi e/o i diplomi di Conservatorio.
Gli esiti del concorso saranno comunicati ai candidati a mezzo posta elettronica e resi pubblici, mediante comunicati stampa e sul sito web di Fondazione Villa Mirabello Onlus e sul sito
dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, entro il 31/03/2025.
BANDO COMPLETO DISPONIBILE IN SEZIONE
Fondazione Villa Mirabello Onlus
Via Villa Mirabello, 6
20125 Milano
Tel. 026080295
fondazionevillamirabello@pec.it
- *** RASSEGNA STAMPA
9.1 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 10 OTTOBRE 2024 – CRONACA . VIA PERTI, SCONTRO SINDACO/GENITORI “SCUOLA MARCIA. SERVE DIALOGO.
Mentre sui propri profili social ufficiali il sindaco Alessandro Rapinese etichetta come «putridi» i partiti «ed i loro amici» critici sulla decisione del Comune di chiudere sei scuole tra il 2025 e il 2026, dal consiglio d'istituto Como Borgovico la richiesta, espressa dal presidente Simone Molteni , è quella di «modificare i toni e spostare la questione su un tavolo adeguato».
La questione è quella da settimane ormai al centro del dibattito cittadino.
«Ma non si tratta di una discussione politica», commenta Molteni, che è anche protagonista di un video pubblicato ieri su Youtube e poi rapidamente diffuso sui social, in cui a nome del consiglio d'istituto mostra e racconta ai comaschi la realtà della primaria Sauro di via Perti e dell'asilo Carluccio di via Volta.
Eppure è proprio di politica che parla invece il sindaco sui social, definendosi «stravincitore delle ultime elezioni», parlando di «cittadini accecati dal rancore» e affermando di aver dimostrato che «la scuola di via Perti è marcia».
Spazi aperti «Non vogliamo fomentare le polemiche che già esistono - specifica Molteni, contattato telefonicamente - ma rimettere in ordine alcuni punti su cui la discussione è stata costruita, ma che sono inesatti».
Nel video, infatti, alcune delle ragioni esposte nel documento realizzato dal Comune per pianificare le chiusure, vengono messe in discussione.
Si parte dall'affermazione secondo cui l'asilo Carluccio, per via della «posizione dell'immobile all'interno di un isolato del centro storico», non offre spazi aperti per le attività all'esterno.
«Ma basta entrare nell'asilo per rendersi conto che questi spazi esistono», ribadisce Molteni, mostrando poi nel video queste stesse aree.
Un altro dato contestato è l'effetto del calo demografico sugli studenti delle scuole in questione.
Nel caso dell'asilo di via Volta, dal 2017 a oggi, le richieste di iscrizione sono sempre state superiori alla capacità della struttura (60 studenti), con la formazione di una lista d'attesa, quest'anno comprendente cinque famiglie.
«In via Perti si sono persi 20 alunni in vent'anni. Oggi ce ne sono 97.
Questo calo a nostro avviso, oltre a non essere drastico, è dovuto anche allo stato di abbandono che le varie amministrazioni hanno provveduto a creare».
Problemi strutturali La necessità della sostituzione dei «coppi del manto di copertura», le infiltrazioni d'acqua e le strutture lignee portanti indebolite, oltre al controsoffitto in pannello di cartongesso e gli infissi da sostituire sono le problematiche strutturali che l'amministrazione attribuisce alla Carluccio, «ma che negli ultimi documenti di valutazione rischi della scuola non risultano - commenta Molteni - Anche qui il metodo è stato sbagliato secondo noi, la notizia delle chiusure è stata data senza schede tecniche di accompagnamento e generando solo caos tra bambini e insegnanti».
La richiesta lanciata nel video e ribadita da Molteni, come già in precedenza era stato fatto dal movimento genitori della Sauro e della Carluccio in una lettera, è «discutere con serenità di un problema complesso.
Dopo la chiusura di una scuola non c'è ritorno e gli effetti riguardano tutti, sia le altre scuole, per i cambiamenti interni al corpo docenti, che i cittadini i cui soldi sono stati investiti in questi immobili».
Soldi che, per l'istituto di via Perti, considerando solo i bandi vinti e i finanziamenti Pnrr degli ultimi tre anni, ammontano a 386mila euro.
9.2 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 14 OTTOBRE 2024 – CRESCERE IN PROVINCIA, LE PAURE DEI GIOVANI
Chi sono? Cosa voglio fare? Chi dovrei essere? Sono le domande preferite da quella generazione compresa tra i 20 e i 30 anni che sta vivendo un periodo di incertezza.
Momenti di stress e instabilità tipici di molti ragazzi che, concluso il percorso di studi, provano una forte angoscia per il futuro che li attende, accompagnata dall'ansia nel doversi realizzare immediatamente e trovare la giusta via.
Elia è il protagonista di Bagai (Einaudi, pp.184).
La storia di un ragazzo di provincia nato nel 2000 che prova a sottrarsi al richiamo del presente.
Non ha stimoli, fatica ad aprirsi e provare emozioni.
Eppure, non tutto sembra perso.
Perchè Bagai è anche amore, appartenenza e speranza.
L'esordio di Samuele Cornalba, autore nato nel 2000, che ha scelto di raccontare ciò che meglio conosce: la vita in provincia e le conseguenze che questa comporta.
L'Ordine lo ha incontrato.
Spaesamento, paura, desiderio sono le sensazioni provate dal protagonista del suo libro.
C'è un legame tra queste? Quale ha più rilevanza? Lo spaesamento è la sensazione che meglio si ricollega al sentimento di indifferenza di Elia.
Quando ho pensato di scrivere questo libro, la prima idea era stata proprio questa: raccontare una storia sull'indifferenza, che diventa costante in tutto il testo.
Una sorta di male di vivere adolescenziale.
Elia è apatico, vive in un quasi.
Proprio questa idea di quasi mi ha aiutato a dare una struttura al protagonista.
Gli altri personaggi invece sono contraltari, fondamentali per mettere alla prova Elia con questa indifferenza.
Ho adottato tale strategia per evitare che il libro diventasse troppo pesante e difficile.
Il passaggio dal liceo all'università è molto spesso decisivo per la formazione dell'identità dei ragazzi.
Avverte in questa generazione un'ansia verso il futuro? Per quale motivo? Un po' la noto e un po' l'ho sentita.
Dopo 5 anni di scuole superiori c'è una distesa di possibilità e inevitabilmente emergono dei dubbi.
Da un lato c'è fame di vita, non troppo paralizzante, dall'altro angoscia sulle sfide che ci attendono, perchè sembrano più grandi di noi.
Basta osservare questi ultimi anni: pandemia, guerre, emergenza climatica.
Ho voluto ambientare la storia in quel passaggio perchè è ricco di sensazione e possibilità , in cui si è impotenti ma creativi.
Il protagonista non è molto bravo a provare sentimenti.
Questa situazione è dovuta a un'abitudine all'infelicità o alla mancanza di figure che assecondino i suoi tentativi di esprimere quello che prova? Dopo la morte della madre, Elia non ha figure che lo accompagnano nel suo percorso di crescita, a eccezione della zia, forse l'unico personaggio adulto positivo di tutto il racconto.
Il padre invece è quasi più goffo di Elia nel gestire questa situazione.
Qui scatta l'abitudine del protagonista a escludersi e restare solo con sè stesso.; forse il momento in cui esce la parte di Bagai inteso come romanzo di formazione.
Quello di Elia è un atteggiamento immaturo: aver cura degli altri significa uscire dal proprio dolore perchè tutti soffrono.
Rintanarsi è egoista e violento.
Negare all'altro la propria empatia non è neutro, ma una precisa presa di posizione.
Molte volte la città viene descritta come luogo di falsità e insicurezze.
In questo caso invece è la provincia il luogo da cui salvarsi.
Valutando aspetti positivi e negativi, quale differenza nota tra città e paese? Ambientare Bagai, in provincia è stata una necessità , perchè è la realtà che ho sempre conosciuto.
Mi sono chiesto con quale credibilità avrei potuto ambientare la storia a Milano.
La provincia è ricca di personaggi ma ci sono pochi spigoli dove un giovane può sbattere e anche un po' ferirsi.
C'è una limitatezza evidente rispetto a una grande città , ma questa rimane comunque la casa di Elia, che alla fine si accorge di appartenere a quel mondo.
Il sentimento di appartenenza diventa importante: in provincia arrivi a conoscere ogni crepa del marciapiede, perchè è un mondo piccolo da afferrare, con meno rischi.
Quanto le sue azioni sono influenzate dal contesto? Quanto invece dipendono dal carattere? Conta tantissimo il carattere.
Nel libro questo si dimostra con la figura del suo amico Andrea, che è arrabbiato e affamato di vita, nonostante provenga dallo stesso ambiente.
Poi il contesto ha una sua valenza.
Quando mi confronto con persone che vivono in un grande centro abitato mi accorgo che c'è un'impostazione diversa.
Ci sono stimoli disparati, basti pensare alle opportunità legate ad eventi, spettacoli o presentazioni.
La provincia ti forgia, è un'abitudine che introietti.
Io stesso quando ho iniziato ad andare a Milano per studiare è come se avessi percepito una scossa.
Le vicende che racconta sono ambientate a inizio anni 2000.
Oggi ci sono i social network ad alimentare ansia e ricerca di perfezione, tanto in città quanto in provincia, per le prossime generazioni.
C'è un modo per essere meno vulnerabili a questi strumenti? Una delle sfide più grandi è imparare a gestire i social in base al proprio tempo.
Questo mi spaventa perchè anche io mi accorgo che cado facilmente preda di questi meccanismi succhia tempo.
Occorre non essere ingenui perchè i social sono organizzati proprio per occupare un'ampia fetta del nostro tempo.
Personalmente non li uso tantissimo, ma credo sia necessaria un'educazione per l'utilizzo di questi strumenti, partendo dalla consapevolezza che si va incontro a contenuti effimeri, che non arricchiscono.
é puro intrattenimento, ma non siamo fatti solo per questo.
Un pregio e un difetto della sua generazione? Ripeto, vedo ancora fame di vita e voglia di avere un impatto sul mondo.
Non è facile metabolizzare tutti gli eventi accaduti negli ultimi anni, eppure non noto rassegnazione, ma desiderio di incidere sulla realtà .
L'aspetto negativo è forse questa brama di avere un ruolo a tutti i costi, che molto spesso passa proprio attraverso i social, ma molte volte è fine a sè stessa.
Cambierebbe la sua vita? Potesse tornare indietro nel tempo e scegliere, vivrebbe ancora in provincia? Non la rinnego ma sento che è arrivato un momento della mia vita in cui cambiare aria.
Avverto il bisogno di fare quella vita che vedo nei miei amici, stimolante e frenetica.
Magari sentirò la nostalgia, però necessito di un periodo diverso per mettermi alla prova e cercare quelli spigoli che possano formare la mia identità .
Scrivere della provincia è stato da una parte liberatorio, ma ambientare la storia a casa mia è stato anche un atto d'amore.
Un gesto per voler riabilitare quella provincia.
C'è odio e amore.
Ma rimane ancora casa mia.
9.3 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 13 OTTOBRE 2024 – CRISTIANI IN TERRA SANTA, LE CHIESE COME RIFUGI
Un anno dopo lo scoppio della guerra che sta scuotendo il Medio Oriente e il mondo, la situazione in Terra Santa è sempre più drammatica, in particolare per la popolazione civile.
Se il 7 ottobre, infatti, l'attacco di Hamas conto Israele lasciava dietro di sè una scia di sangue e violenze, senza contare il sequestro di centinaia di ostaggi, la risposta di Israele e del suo leader Benjamin Netanyahu, non è stata meno cruenta: decine di migliaia di morti, di feriti, di sfollati, di infrastrutture distrutte.
E ora un conflitto che si sta allargando al Libano, alla Siria, all'Iraq e all'Iran.
Un intero quadrante del mondo è in fiamme.
In questo scenario cupo, cercano di sopravvivere le già ridotte comunità cristiane ancora presenti in Palestina e in Libano, ma anche negli altri Paesi del Medio Oriente.
Vittime come tutti gli altri, i cristiani cercano di resistere in un contesto dominato dall'odio e dalla guerra, simbolo di una possibile convivenza fra diversi, sono travolti oggi ancor di più dal fragore delle armi.
Senza contare che una delle principali fonti di reddito per i cristiani che vivono fra Israele e i territori palestinesi, viene dai pellegrinaggi, dai milioni di fedeli che ogni anno raggiungono Gerusalemme, Betlemme, Nazareth.
Oggi tutto questo è solo un lontano ricordo, e i palestinesi devono fare affidamento sugli aiuti internazionali per riuscire a sopravvivere.
Accampamenti Le centinaia di cristiani nella Striscia di Gaza, ha spiegato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, in un recente incontro tenutosi a Roma, vivono in una situazione per certi versi privilegiata, dato che molti di loro sono accampati nelle chiese.
Dispongono di una cucina comune dove si prepara da mangiare due volte alla settimana, per pasti che poi vengono in parte compensati dagli aiuti umanitari che riescono ad arrivare.
Da non sottovalutare, tuttavia, le mancanze in termini di igiene, ha evidenziato il Patriarca, oltre al rischio di contrarre malattie come la polio, specialmente tra i più giovani.«é sempre più difficile - spiegava ancora il cardinale questa volta in un messaggio diffuso il 9 agosto - immaginare una conclusione di questo conflitto, il cui impatto sulla vita delle nostre popolazioni è il più alto e doloroso di sempre.
é sempre più difficile trovare persone e istituzioni con le quali sia possibile dialogare di futuro e di relazioni serene.
Sembriamo tutti schiacciati da questo presente impastato da così tanta violenza e, certo, anche da rabbia».
Povertà dilagante La guerra, la dilagante crisi economica che sta spingendo tante famiglie verso una povertà disperante perchè senza vie d'uscita, sta portando i cristiani alla scelta di abbandonare la regione (si tenga conto che i cristiani in Terra santa sono circa 200mila secondo gli ultimi dati statistici disponibili risalenti al 2021).
Per questo in un videomessaggio diffuso lo scorso 22 luglio su X (ex-Twitter), il cardinale Pizzaballa ha indirizzato ai fedeli delle parrocchie della diocesi, in particolare quelle in Israele e Palestina, un appello a non lasciare la propria terra: «La situazione qui è davvero difficile, la Terra Santa non è un posto semplice.
Ci sono tante sfide per tutti, specie oggi per le famiglie che hanno figli piccoli o per chi vuole costruire una famiglia.
E la tentazione è quella di trovare altrove una vita più semplice per sè e i propri cari.
Voglio dire a tutti costoro: è vero! Ci sono posti dove è più facile vivere».
Tuttavia, ha aggiunto, «come cristiani abbiamo ricevuto una chiamata a vivere in questa terra e non lo possiamo dimenticare.
Dobbiamo dare un contributo di speranza alla nostra società .
Una speranza che non viene da fuori, ma prima di tutto risiede nel nostro cuore.
Da qui deriva la ragione di speranza che dobbiamo offrire ai nostri figli per non abbandonare la nostra terra».
Ora, però, si è aperta una nuova fase del conflitto che coinvolge il Libano - dove si trovano le basi della milizia di Hezbollah - il paese con la più forte componente cristiana della regione grazie alla presenza della Chiesa maronita, che è in comunione con il papa.
Si contano già decine di migliaia di profughi interni (in un Paese che già ospita milioni di siriani in fuga dalla guerra), mentre dai villaggi abitati prevalentemente dai cristiani verso il confine con Israele, arrivano testimonianze drammatiche.
Davanti al disastro nazionale che colpisce il Libano, il leader della Chiesa maronita, il Patriarca e cardinale Bèchara Boutros Ra௠ha rivolto un appello alla comunità internazionale e al Consiglio di Sicurezza dell'Onu affinchè «intervenga efficacemente» per costringere le parti in conflitto a «fermare la guerra e iniziare i negoziati».
Nel suo appello il Patriarca, chiama all'unità «l'intera famiglia libanese» ed esprime gratitudine per tutti coloro che aprono le proprie case e le scuole agli sfollati e si danno da fare in ospedali per soccorrere i feriti.
Il cardinale e il pontefice Il cardinale ha inoltre richiamato anche il Parlamento libanese all'urgenza di eleggere un nuovo Presidente della Repubblica, ponendo fine alla crisi politico-istituzionale che perdura da anni e che vede i differenti protagonisti della vita politica bloccare ogni tentativo di eleggere il nuovo presidente (che secondo la costituzione del Libano dovrebbe essere un cristiano), attraverso un sistema di veti incrociati.
Preghiamo Dio concludeva il Patriarca nel suo appello, «affinchè ispiri a tutti la strada per raggiungere una pace giusta e inclusiva».
Lo scorso 7 ottobre, poi, nel giorno in cui ricorreva l'anniversario dell'inizio della guerra che sta sconvolgendo il Medio Oriente, è stato lo stesso papa Francesco a rivolgersi ai cattolici che vivono in Terra Santa con accenti accorati pregandoli di restare in quella regione dove il cristianesimo era nato: «E voi, fratelli e sorelle in Cristo che dimorate nei luoghi di cui più parlano le Scritture, siete un piccolo gregge inerme, assetato di pace.
Grazie per quello che siete, grazie perchè volete rimanere nelle vostre terre, grazie perchè sapete pregare e amare nonostante tutto.
Siete un seme amato da Dio».
Quindi ha aggiunto: «E come un seme, apparentemente soffocato dalla terra che lo ricopre, sa sempre trovare la strada verso l'alto, verso la luce, per portare frutto e dare vita, così voi non vi lasciate inghiottire dall'oscurità che vi circonda ma, piantati nelle vostre sacre terre, diventate germogli di speranza, perchè la luce della fede vi porta a testimoniare l'amore mentre si parla d'odio, l'incontro mentre dilaga lo scontro, l'unità mentre tutto volge alla contrapposizione».
9.4 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 13 OTTOBRE 2024 – MALAGRIDA SUL ROGO PER AMORE DEGLI INDIOS
La sua figura ha ispirato quella di padre Gabriel del film Mission, memorabile pellicola del 1986 dedicata agli ultimi gesuiti che alla metà del XVIII secolo difesero invano le comunità indigene della foresta amazzonica dall'avidità degli schiavisti portoghesi.
Ed è tornata attuale da quando il primo papa gesuita, Francesco, nel 2019 ha posto l'attenzione sull'Amazzonia, chiamando a raccolta i vescovi locali per tutelare la foresta e gli indios.
A Gabriele Malagrida, nato a Menaggio il 18 settembre 1689, è dedicato un pannello della mostra sugli emigranti Dalle Alpi alle Ande in corso al Museo del Paesaggio di Tremezzo e alla biblioteca di Menaggio fino al 3 novembre.
Inoltre, la sua figura è stata rivisitata nel saggio Gabriele Malagrida, migrante per la fede scritto dallo storico dell'Università di Bologna Maurizio Fabbri nel 2021.
La famiglia Malagrida, benestante e di profondi sentimenti religiosi, iscrisse Gabriele al Collegio Gallio di Como, retto dai Padri Somaschi.
Poi il giovane approfondì la teologia a Milano e a Genova, dove venne ammesso nella Compagnia di Gesù come novizio nel 1711 e nel 1721 fu ordinato sacerdote.
Su sua insistente richiesta, nello stesso anno ottenne di andare missionario in Brasile, a Sà£o Luàs, capitale del Maranhà£o, regione compresa tra la foresta amazzonica e l'oceano Atlantico, sotto il dominio portoghese.
Là si impegnò nell'istruzione di coloni e nativi, fondò collegi e seminari, aprì ospizi per orfani e prostitute.
Guadagnò vasta fama come predicatore ed era ritenuto capace di parlare con gli animali, di prevedere il futuro, di compiere esorcismi e guarigioni.
Durante le processioni il popolo tagliava pezzi delle sue vesti per conservarli come reliquie.
Il martirio Malagrida fu inviato una prima volta a Lisbona dai suoi superiori nel 1749 per ottenere il sostegno della corona ai progetti della loro missione e si guadagnò il favore di re Giovanni V e della regina Maria Anna al punto che quest'ultima, quando il marito morì , volle il gesuita accanto a sè come consigliere.
Ma il nuovo re, Giuseppe I Emanuele di Braganza, concesse totale fiducia al primo ministro Sebastiano Giuseppe di Carvalho e Melo, marchese di Pombal, animato da idee illuministe radicali che lo spinsero a perseguitare i gesuiti.
Il terribile terremoto di Lisbona del 1755 indusse Malagrida a scrivere un pamphlet in cui sosteneva che il cataclisma fosse stato mandato da Dio per punire il Portogallo per la sua politica laicista e antipapale.
Dall'altra parte Pombal colse l'occasione di un attentato al re, avvenuto nel 1758, per accusare lo stesso Malagrida di esserne il mandante e farlo arrestare.
Il gesuita, ormai ottuagenario, venne rinchiuso nelle segrete del Forte da Junqueira per tre anni, al termine dei quali fu giudicato colpevole di complotto contro la monarchia, di eresia e di apostasia, venendo giustiziato il 30 settembre 1761 nella piazza del Rossio assieme a due confratelli.
Prima fu asfissiato con la garrota e poi il suo corpo bruciato sul rogo, ma il cuore, dicono le cronache, rimase intatto.
Papa Clemente XIII, la cui famiglia era originaria di Rezzonico, borgo lariano vicino a Menaggio, fece immediatamente eseguire e diffondere un ritratto di Malagrida come martire della fede.
Tracce del gesuita a Menaggio Nel paese natale di padre Malagrida è ancora possibile trovare tracce significative della sua vita.
La casa dove nacque nel 1689 è situata al civico 26 della via intitolata a un altro grande evangelizzatore menaggino, Castellino da Castello, che tra il XV e il XVI secolo fondò le Scuole della Dottrina Cristiana a Milano.
Sulla facciata è stata posta una lapide commemorativa dal Centro studi storici Val Menaggio nel 1990.
All'interno si trova ancora la sua camera, detta la stanza del beato.
Diverse le testimonianze di Malagrida nella chiesa di Santo Stefano: il suo martirio è stato dipinto sul soffitto dal pittore Luigi Tagliaferri nel 1899 e il suo ritratto si trova su un pilastro che separa la navata destra da quella centrale.
Un altro ritratto è custodito nella casa parrocchiale, mentre non abbiamo trovato traccia di un monumento in sua memoria del 1887, che fornì lo spunto alla rivista Civiltà cattolica per rispolverare in un lungo articolo quella che rimane una figura di riferimento per la Compagnia di Gesù (e non solo).
Tra il 1989 e il 1990 si tennero le celebrazioni per il 300° anniversario della nascita di padre Malagrida, curate da Accademia Pliniana.
Nell'occasione fu collocato nella chiesa di Santo Stefano un busto del missionario, opera dello scultore Luigi Teruggi finanziata dal regista Bernardo Malacrida, discendente del gesuita, che produsse anche un documentario e una pièce teatrale sull'illustre avo.
Inoltre, si tenne un convegno internazionale ai cui atti, pubblicati dall'Amministrazione provinciale e disponibili nelle biblioteche lariane, si rimanda per un approfondimento.
Infine, venne intitolato all'apostolo del Brasile il piazzale antistante la chiesa parrocchiale, che andò ad aggiungersi alla via, pure a lui dedicata, dove si trova l'Istituto di istruzione superiore Ezio VanonI.
Da segnalare le citazioni agrodolci riservate a Malagrida da due autori lontanissimi da lui sul piano ideologico.
Nel 1775 l'illuminista Voltaire dedicò al suo processo parte del capitolo 38° del Prècis du siècle de Louis XV, dando credito alla cospirazione dei gesuiti contro Giuseppe I, ma allo stesso tempo condannando il processo nel Sant'Uffizio, nel quale «l'eccesso del ridicolo e dell'assurdo si unì all'eccesso di orrore».
Stendhal, invece, apre il 22° capitolo de Il rosso e il nero con una citazione che ha attribuito a padre Malagrida (ma per altre fonti è di Talleyrand): «Le parole sono state donate all'uomo per nascondere il suo pensiero».
Queste le conclusioni che tira Fabbri rispetto all'attualità della lezione di Malagrida: «Occorre salvaguardare il mitico polmone della regione amazzonica [...] che, ahinoi, comincia ormai ad essere intaccato dall'avidità , dall'ignoranza e dall'ottusità di governanti meschini.
[...] Malagrida penetrò nelle sue viscere non per deturparne l'immensa verde bellezza, o per contaminare il morbido polmone dal vitale respiro, ma per migliorare le sorti dei nativi, per arricchire la loro vita e la loro cultura, per offrire loro i semi di un fausto sincretismo».
9.5 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DEL 13 OTTOBRE 2024 – AUTORITRATTO DEL PAPA DA GIOVANE
In famiglia, della mia chiamata al sacerdozio non feci parola con nessuno per due anni, fino al diploma, quando venne il momento di scegliere l'università ; eravamo già nel 1955 e l'unico a sapere qualcosa era padre Duarte, che mi seguì lungo un intenso cammino di fede fino alla sua morte.
Inizialmente non ne parlai nemmeno con i miei compagni di scuola: nel gruppo più stretto eravamo in dieci e ci facevamo chiamare per scherzo i dieci muchachos.
Con loro organizzavamo spesso serate in un club nel barrio di Chacarita: giocavamo a biliardo, discutevamo di questioni politiche e ballavamo il tango.
Mi piacevano molto l'orchestra di Juan D'Arienzo e poi i cantanti Julio Sosa e Ada Falcà³n, che dopo varie vicende amorose si fece suora e andò a vivere in un villaggio nella provincia di Cà³rdoba.
Mamma e papà Poi arrivò il momento di parlarne a papà .
Presi coraggio e glielo dissi: ne fu contento.
Avevo invece paura di dirlo alla mamma, sapevo che lei non avrebbe accettato quella mia scelta e così inventai che avrei studiato medicina.
Un giorno, però, mentre faceva le pulizie in casa scoprì che avevo sulla scrivania dei libri di teologia e di filosofia.
Di fronte al rimprovero per quella bugia le risposi sorridendo: «Sto studiando davvero medicina, mamma, quella dell'anima!».
Non la prese bene e per tranquillizzarla le parlò papa; a quel punto lei tornò da me e mi disse: «Non so, non ti ci vedo, Jorge, sei già grande, prova a finire l'università e poi decidi¦».
é chiaro che per il suo primogenito sognava un futuro da medico! Nonna Rosa, invece, fu molto felice, ho ancora impresse nella mente le sue dolci parole piene di misericordia: «Ricordati, Jorge, che la porta di casa rimarrà sempre aperta, nessuno ti rimprovererà se un giorno deciderai di tornare a casa, ma se Dio ti chiama, allora vai, sei benedetto!».
E così , anche grazie alla guida spirituale di don Enrico Pozzoli, che parlò a lungo con i miei genitori durante la festa per i loro venti anni di matrimonio, feci la mia scelta e a diciannove anni, accompagnato da quel bravo salesiano, entrai al seminario arcidiocesano di Villa Devoto.
Lì mi fu affidato l'incarico di occuparmi dei seminaristi più giovani; tra questi c'era un bambino di dodici anni, tale Leonardo Sandri, figlio di emigranti trentini, che poi ho ritrovato in Vaticano come cardinale.
Durante quell'anno in seminario ebbi anche una piccola sbandata: è normale, altrimenti non saremmo esseri umani.
Avevo già avuto una fidanzata in passato, una ragazza molto dolce che lavorava nel mondo del cinema e che in seguito si è sposata e ha avuto dei figli; questa volta invece mi trovavo al matrimonio di uno dei miei zii e rimasi abbagliato da una ragazza.
Mi fece davvero girare la testa per quanto era bella e intelligente.
Per una settimana ebbi la sua immagine sempre nella mente e mi fu difficile riuscire a pregare! Poi per fortuna passò, e dedicai anima e corpo alla mia vocazione.
Fino all'ennesima prova: era l'agosto del 1957, i nonni erano in procinto di festeggiare il cinquantesimo anniversario di matrimonio, ma alcuni giorni prima in seminario tutti si presero l'influenza.
Anche io fui contagiato, ma mentre gli altri ragazzi guarivano e uscivano, io rimanevo chiuso in stanza perchè la febbre non voleva passare.
Poi un giorno mi aggravai: avevo la temperatura corporea altissima e il rettore, impaurito, mi portò di corsa all'Hospital Sirio Libanès.
Mi diagnosticarono una seria infezione e quel giorno mi tolsero un litro di liquido dai polmoni.
Mi seguiva un'infermiera italiana a cui devo la vita: suor Cornelia Caraglio, dell'ordine delle domenicane.
Si era resa conto che le dosi di penicillina che mi prescrivevano i medici erano troppo basse.
Lei, invece, mi somministrò le giuste quantità per quel tipo di problema, salvandomi.
Tutti i giorni, poi, venivano dei miei compagni di seminario, che avevano il mio stesso gruppo sanguigno, a donarmi il sangue.
Avevo intorno tanti angeli custodi! Ricovero Il ricovero fu lungo, rimanevo molto tempo in silenzio.
Pensavo a cosa sarebbe potuto accadermi, pregavo la Madonna e in un certo senso mi preparavo anche alla morte: questa sarebbe potuta arrivare all'improvviso, non si poteva escludere.
La mamma ogni volta che veniva a trovarmi, infatti, scoppiava a piangere, altri provavano a consolarmi.
Poi, a novembre dello stesso anno, mi tolsero il lobo superiore del polmone destro dove si erano formate tre cisti; un intervento chirurgico con le tecniche di quel tempo: potete immaginare i tagli che fecero e quanto fu grande per me la sofferenza.
Uscito dall'ospedale presi la decisione di lasciare il seminario arcidiocesano per entrare in un ordine religioso, i gesuiti: ero molto attratto dalla loro vocazione missionaria e mi piaceva la disciplina che seguivano.
Mi avrebbero ammesso in seminario a marzo, ma eravamo ancora a novembre e stava per iniziare l'estate.
Grazie a don Enrico Pozzoli, trascorsi un mese in una residenza di montagna, Villa Don Bosco, a Tandil, in mezzo al verde con i giovani chierici.
Don Pozzoli non provò mai a convincermi a entrare nella loro congregazione: non faceva proselitismo, rispettò la mia scelta.
E così l'11 marzo del 1958 entrai nella Compagnia di Gesù.
Furono lunghi anni prima di studio in Argentina e in una missione in Cile, poi d'insegnamento a Santa Fe, nel collegio della Inmaculada Concepcià³n e a Buenos Aires, nel collegio del Salvador: eravamo già a metà degli anni Sessanta ed ero lì in veste di maestrillo, ovvero di tirocinante, e per la mia giovane età , nemmeno trent'anni, gli studenti mi avevano soprannominato carucha, faccia da bimbo.
Erano proprio creativi quei ragazzi! In queste scuole insegnavo letteratura e psicologia a degli alunni davvero curiosi e spesso anche un po' ribelli.
Una volta, un mio allievo di nome Roberto prese a schiaffi un ragazzo più piccolo durante una partita di pallone.
Era una cosa grave, ma, anzichè dargli subito una punizione, pensai a una lezione diversa: lo convocai in classe in un certo giorno a una certa ora e, quando si presentò, insieme a me trovò ad aspettarlo altri suoi dieci compagni seduti in cerchio.
Io gli chiesi di spiegare a ognuno di loro cosa fosse accaduto e il perchè di quel gesto.
Alcuni amici lo consolarono, altri gli diedero dei consigli, qualcun altro invece la prese sul ridere: feci finta di non vedere.
Poi quella speciale commissione studentesca decise la punizione: scuse immediate al ragazzo schiaffeggiato e sospensione di due settimane dalle attività sportive.
Il senso di quella mia scelta fu duplice: da un lato furono gli stessi allievi e non i professori a sanzionare un comportamento scorretto; dall'altro, con quella trovata, i ragazzi sperimentarono il significato della parola comunità .
Ricordo poi, sempre al collegio di Santa Fe, un altro allievo, Jorge Milia, che da grande è diventato avvocato e che oggi è anche scrittore e giornalista.
Non presentò in tempo un elaborato di letteratura e per questo fu rimandato.
Sostenne un brillante esame di riparazione davanti a una commissione formata da me e da altri due confratelli.
Avrebbe meritato un dieci pieno, ma, su mia proposta, decidemmo di dargli nove.
Gli dissi: «L'esame è da dieci, ma lei avrà nove, così non dimenticherà i suoi anni in questo collegio».
E credo che il povero Jorge lo ricordi ancora oggi! Con lui siamo ancora in contatto: si è trasferito a Maiorca e ogni tanto viene a trovarmi in Vaticano.
C'era tanto entusiasmo tra quei ragazzi che si avviavano verso l'università : erano gli anni in cui dall'Europa arrivava anche dalle nostre parti il fenomeno dei Beatles, un gruppo rock che all'epoca non conoscevo.
Era il 1965 e un giorno bussò alla mia porta un gruppetto di studenti che volevano metter su un complesso per emulare quegli artisti britannici, ma non avevano spazi e mezzi per comporre il quartetto.
Mi mostrarono un disco con una foto del gruppo di Liverpool e, vedendoli con i capelli lunghi, feci loro una battuta: «Non vorrete mica diventare capelloni come loro?».
Poi facemmo un patto: loro avrebbero dovuto impegnarsi sodo e io li avrei sostenuti.
Riuscii con non poca fatica a fargli avere una sala per le prove settimanali, l'attrezzatura per l'audio (microfoni e casse acustiche) che in genere utilizzava il rettore del collegio e un traduttore, un nostro studente che avrebbe ascoltato i dischi dei Beatles e avrebbe tradotto in spagnolo i testi delle canzoni.
Incoraggiai quei giovani a esibirsi pubblicamente davanti ai loro compagni, anche se furono eventi non proprio fortunati a causa di qualche disavventura con l'amplificazione che non funzionava! Dopo gli esami del quinto anno, purtroppo, ognuno seguì la propria strada per l'università e il complesso si sciolse, ma fu un bell'esperimento e, soprattutto, l'ennesima occasione per fare comunità ! Devo dire che erano tutti ragazzi molto attenti, soprattutto quelli degli ultimi due anni di liceo: durante i corsi di storia della letteratura spagnola e argentina cercavo di spingerli alla scrittura creativa e spiegavo loro che era necessario distinguere ciò che dicevano i libri di scuola da ciò che dicevano gli autori.
E per questo organizzai diversi incontri in classe con alcuni scrittori: venne a trovarci Maràa Esther Và¡zquez, che teneva un programma di letteratura in radio e collaborava con Jorge Luis Borges, col quale aveva scritto dei libri; tempo dopo ospitammo lo stesso Borges, che tenne una serie di incontri memorabili.
Invitai anche Maràa Esther de Miguel, all'epoca giovane autrice del bestseller argentino Los que comimos a Solàs, che colpì molto i ragazzi per le sue parole e anche per la sua bellezza! Per gli allievi queste furono esperienze formative molto importanti, ma lo furono anche per me che intanto, passo dopo passo, mi preparavo all'ordinazione sacerdotale, nel 1969.
9.6 ARTICOLO TRATTO DA SUPERANDO DEL 9 OTTOBRE 2024 – L’AUDIODESCRIZIONE E’ UN DIRITTO E UN AUSILIO FONDAMENTALE di Marina Capria.
«Il diritto all’accesso alla cultura – scrive Marina Capria – è un principio inalienabile: l’audiodescrizione, dunque, non è un optional, ma un diritto che consente alle persone con disabilità visiva di partecipare attivamente alla vita sociale e culturale. A tal proposito diventa essenziale un cambiamento di prospettiva: è giunto infatti il momento di considerare l’audiodescrizione non solo come un mero servizio, ma come un diritto e un ausilio fondamentale, parte integrante del diritto di accesso alla cultura».
L’audiodescrizione, un ponte tra il mondo visivo e quello sensoriale, rappresenta un pilastro fondamentale nell’edificazione di una società inclusiva. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, persistono ancora numerose sfide che impediscono una piena fruizione di questo servizio da parte delle persone cieche e ipovedenti. Il diritto all’accesso alla cultura è un principio inalienabile: l’audiodescrizione non è un optional, ma un diritto che consente alle persone con disabilità visiva di partecipare attivamente alla vita sociale e culturale. È urgente definire standard qualitativi rigorosi, stabilire criteri per la selezione di audiodescrittori preparati e attuare meccanismi di collaudo prima del lancio di un prodotto audiovisivo, coinvolgendo persone cieche o ipovedenti, permettendo così di identificare eventuali problemi o carenze, migliorando la comprensione e l’esperienza complessiva. In un mondo in cui l’inclusività sta diventando sempre più un valore centrale, la questione dei diritti degli audiodescrittori e della loro adeguata tutela sta assumendo un’importanza crescente. Nonostante la Legge 220/16 (Disciplina del cinema e dell’audiovisivo) abbia toccato molti aspetti fondamentali, tra le criticità di essa si riscontra l’assenza di tutele specifiche per gli audiodescrittori e la regolamentazione dei loro diritti professionali. Gli audiodescrittori, infatti, svolgono un ruolo cruciale per rendere il cinema e i contenuti audiovisivi accessibili a tutti, contribuendo all’inclusività e all’accessibilità culturale: tuttavia, il quadro normativo attuale non disciplina il loro lavoro, né fornisce loro diritti professionali. Come per gli audiodescrittori, anche l’audiodescrizione necessita di una revisione profonda delle leggi e delle norme che la regolano: oltre alla semplice disponibilità, è essenziale che le audiodescrizioni stesse ultime siano di alta qualità, realizzate con cura e collaudate in modo rigoroso per garantire una fruizione ottimale. Attualmente, uno dei maggiori ostacoli riscontrati riguarda la numerosa quantità di audiodescrizioni conservate nelle cineteche e negli archivi che non sono mai state rese disponibili a causa del mancato obbligo di messa in onda. Per affrontare efficacemente questa problematica, è necessaria una strategia concertata che coinvolga audiodescrittori professionisti, fruitori, organizzazioni di rappresentanza e istituzioni pubbliche. Creare un gruppo coeso che comprenda sia chi produce audiodescrizioni sia chi le utilizza è essenziale per far sì che le esigenze del pubblico vengano ascoltate e che la qualità delle descrizioni migliori. La collaborazione tra questi soggetti potrebbe portare non solo a una sensibilizzazione delle Istituzioni, ma anche alla creazione di standard qualitativi comuni e di un quadro legislativo aggiornato che ne garantisca l’accessibilità. Un cambiamento di prospettiva è dunque essenziale: è giunto il momento di considerare l’audiodescrizione non solo come un mero servizio, ma come un diritto e un ausilio fondamentale, parte integrante del diritto di accesso alla cultura. Attraverso un impegno collettivo, è possibile garantire che le audiodescrizioni siano di qualità, accessibili a tutti e rispondenti alle reali esigenze dei fruitori. Sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sull’importanza di questo tema è un primo passo per creare un cambiamento strutturale che possa durare nel tempo: l’obiettivo ultimo deve essere quello di costruire una società in cui l’accesso alla cultura e all’intrattenimento sia davvero per tutti e tutte, senza esclusioni o discriminazioni.
9.7 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO DEL 15 OTTOBRE 2024 – UN G7 PER LE PERSONE –NON FUGGITE DAVANTI ALLA DISABILITA’
Il primo giorno del primo G7 della storia dedicato alle persone con disabilità e al tema dell'inclusività , sotto la guida del ministro comasco Alessandra Locatelli, ha avuto come protagoniste indiscusse le storie.
Storie di singoli individui, ma anche di famiglie e di comunità che hanno portato sul palco del forum internazionale, iniziato ieri mattina ad Assisi, la propria esperienza, nuda e cruda.
Non è casuale la scelta di Assisi come cuore del G7: la città , in ogni angolo, ricorda a chi arriva da diverse parti d'Italia e del mondo l'esempio di San Francesco d'Assisi e del suo abbraccio al lebbroso, la persona con disabilità per eccellenza a suo tempo, l'escluso tra gli esclusi.
E poi Assisi, ieri, si è mostrata agli occhi dei politici, delle associazioni e delle famiglie anche come città pronta a mettersi alla prova, tra scalinate, vicoli stretti, sampietrini e salite ripide, per accogliere tutti.
Ciascuno con la propria storia.
Ostacoli da superare Le storie al centro, dunque.
Come quella di Francesca Donnarumma , di Monza Brianza, socia e portavoce dell'associazione Lega del filo d'oro.
«La mia vita si divide in due parti - ha raccontato sul palco del G7, nella piazza inferiore di San Francesco, sotto l'omonima Basilica - Prima, quando ero bambina e gestivo la mia quotidianità da sordo cieca grazie alla mia famiglia, di ostacolo in ostacolo e, poi, quando sono entrata nella Lega del filo d'oro e ho ricevuto aiuto nell'affrontare gli ostacoli dati dall'orientamento e dalla mobilità ».
Donnarumma ha studiato giurisprudenza e ha realizzato il sogno di mettersi, con le proprie conoscenze e competenze, al servizio delle persone con disabilità .
«Ho dovuto imparare tutto: dall'usare il bastone bianco e rosso, al braille per studiare, senza dimenticare come utilizzare i mezzi pubblici per raggiungere l'università .
Per le persone sorde e cieche occorre lavorare su questo: migliorare l'accessibilità ai servizi e le tecnologie di assistenza e la formazione».
Le associazioni erano presenti in grande numero ieri, sia di fronte al palco che lungo la via San Francesco, che attraversa la città , dove tanti gazebo e punti informativi costellavano i lati della strada, accompagnando i visitatori a scoprire i tanti volti della disabilità e di chi la vive e la accompagna ogni giorno.
Non solo associazioni però, perchè nel primo giorno del G7 anche le famiglie hanno rivestito un ruolo di primo piano.
Come quella di Anna Marangoni , una bimba di 10 anni con la sindrome di down, terza di tre sorelle, che è salita sul palco con papà Guido, mamma Daniela e una delle due sorelle, Francesca, (Marta, la terza, è in Africa a prestare un servizio di volontariato per la rete di medici per l'Africa, Cuamm).
«Non scappate dalle domande» «Come sorella maggiore vorrei condividere con voi la bellezza nel vedere i coetanei di mia sorella Anna aiutarla quando non capisce qualcosa e aspettarla se ha bisogno di più tempo - sono state le parole di Francesca Marangoni - Per quanto queste azioni siano semplici, non sono mai scontate.
Vi prego, non scappate se i vostri figli o nipoti hanno domande e dubbi sul perchè un loro compagno non riesce a camminare, leggere o mangiare come loro, date loro gli strumenti per capire e con la fantasia loro troveranno nuove vie per stare tutti assieme.
Cari ministri, questo è quello che ognuno può fare nel quotidiano, ma a voi chiedo delle scuole a misura di tutti.
Non vorrei mai vedere Anna esclusa da una gita o qualsiasi altra attività ».
Con parole, lingue e narrazioni diverse, tramite la musica e il linguaggio dei segni, ieri in più occasioni è stato ribadito un concetto cruciale che il papà di Anna ha riassunto così : «La disabilità è una cattiva notizia, quando arriva in famiglia, ma la persona che c'è dietro la disabilità è sempre una buona notizia».
Come nel caso della nuotatrice e campionessa paralimpica Giulia Ghiretti , che quest'estate ha conquistato la medaglia d'oro per i 100 metri a rana e ieri si è raccontata al G7.
«La mia quotidianità è ricalcolare.
Tutti quando andiamo in auto siamo abituati a vedere un navigatore ricalcolare, quando c'è un incidente o una strada chiusa.
La strada alternativa non è la più semplice, la mia quotidianità è così : ricalcolo ogni giorno, ma lo riesco a fare perchè non sono sola, perchè ho tante persone intorno».
9.8 ARTICOLO TRATTO DA LA PROVINCIA DI COMO DEL 15 OTTOBRE 2024 – CRONACA-LOCATELLI, “OGGI METTIAMO UN PUNTO, SULL’INCLUSIONE MAI PIU’ RETROMARCIA”
C'è la ministra canadese Kamal Khera , che annuncia un Canada «senza barriere architettoniche entro il 2040».
E la consigliera speciale del governo statunitense per i diritti delle persone con disabilità a livello internazionale Sara Minkara , che rivolta alla piazza di Assisi, lei non vedente, esclama: «Siamo qui per esistere!».
Oppure Kerstin Griese , segretario di Stato presso il ministro federale tedesco del lavoro e degli affari sociali, che ricorda come la Germania «ha nella sua Costituzione» il diritto affinchè «nessuno sia escluso per la propria disabilità ».
Sul palco di fronte alla Basilica di San Francesco sfilano i rappresentanti del mondo occidentale.
E non solo.
Tutti a ringraziare l'Italia, e la sua ministra alla Disabilità - la comasca Alessandra Locatelli - per aver pensato un G7 a suo modo storico: «Per la prima volta parliamo di persone.
Noi ci troviamo, come governi, a parlare di trasporti, di ambiente, di cultura, di turismo, di tante altre cose, ma se non parliamo di persone, se non mettiamo le persone al primo posto ci indeboliamo».
E quel consesso internazionale pensato soprattutto per la politica, per tre giorni, ad Assisi, diventa l'occasione per rimettere al centro gli esseri umani.
Sfilano i rappresentati dei governi del Paesi più industrializzati: il Canada, gli Usa, la Germania, ma anche la Francia (il ministro delegato presso il ministero della Solidarietà , Charlotte Parmentier Lecocq , non ha potuto essere presente all'apertura essendo arrivata solo in serata), l'Inghilterra con Stephen Timms , ministro di Stato per la sicurezza sociale e disabilità , il Giappone con Junko Mihara , ministro per le politiche della disabilità ; e poi il Commissario Ue per l'uguaglianza, Helena Dalli .
E l'invito è stato allargato al Kenya, con Alfred Mutua , ministro del Lavoro e della Protezione sociale; alla Tunisia, presente con Issam Lahmar , ministro degli affari Sociali; al Sud Africa, rappresentata da Sindisiwe Chikunga , ministro per le donne, i giovani e le persone con disabilità ; e al Vietnam, con Nguyen Van Hoi , vice Ministro del Lavoro, Invalidi e Affari sociali.
Nei prossimi due giorni i ministri si riuniranno nel Castello di Solfagnano, a una trentina di chilometri da Assisi, per discutere e per scrivere e firmare una Carta che impegna i vari Stati sui diritti delle persone con disabilità .
Ma l'accoglienza, per la prima volta in un evento G7, è stata fatta in una piazza alla presenza del pubblico.
Centinaia di persone, nei giorni scorsi, si sono registrate on line per poter essere presenti nell'area della Basilica.
E per poter assistere dal vivo all'evento.
Uno strappo al protocollo, non l'unico peraltro: «I nostri saluti», quelli che si sono scambiati i ministri, «non sono stati composti - ha detto il ministro Locatelli - Ci siamo scambiati abbracci prima delle strette di mano, per rompere le regole».
«Oggi la storia mette un punto dopo il quale non dovremo fare più retromarcia - ha proseguito - non torneremo indietro perchè siamo qua tutti insieme.
La storia dà una nuova opportunità alle persone».
Appello raccolto dalla consigliera Usa: «La ministra Locatelli ha messo definitivamente il tema della disabilità nella mappa del G7».
Così come dall'esponente del governo sudafricano: «Cammineremo al vostro fianco, nello sforzo dell'inclusione».
Da oggi i ministri si chiudono nelle stanze del Castello di Solfagnano.
Da cui domani dovrebbe uscire un documento destinato a diventare impegno concreto, nella speranza che i sorrisi e i buoni propositi si tramutino in fatti.